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Antonio Conte disegnato da Bansky
Antonio Conte disegnato da Bansky

Guerra dei mondi opposti, pari ai due scenari possibili per il prossimo futuro.

Scenario 1 - Apoteosi

Il Napoli fa 6 o 4 punti, purché siano gli stessi dell'Inter. Conte chiede ufficialmente di essere raffigurato con pistola, se possibile da Banksy. Una pistola da cui tira fuori proiettili di ego, destinati ad un contesto di comprimari che non avranno modo di accreditarsi quali contributori di qualcosa. Merito unico ed incontrovertibile. Per restare, avanza il suggerimento De Bruyne, più 200 milioni secchi di acquisti in ogni reparto, pronti a costituire un alibi in caso di zoppicature nella stagione 2025-2026. E di certo vuole campi diversi a Castel Volturno, con tracce di basilico ed erba cipollina.

La piazza esplode di gioia, questa volta improvvisata. Niente auto tinte d'azzurro, piuttosto segni da pelle blu sulle guance. Roba più compita, ma comunque esplosiva. Città poco tappezzata, ma bandiere immancabili ai balconi. I morti a Poggioreale senza scritta, già sanno.

La società silente, mezza comunicazione su X e ipotesi di grande continuità nel futuro. Dovesse andar via Conte, predicheranno il farsene una ragione. Purché non si ripieghi su Mazzarri.

Scenario 2 - Il melodramma

Il Napoli fa 4 punti o meno, l'Inter 2 in più. 
Conte convoca un consiglio comunale da capo dell'opposizione. Ha l'elenco di fatti non compiuti (da altri) e dei colpevoli. E, pur ribadendo il miracolo di un secondo posto dopo i 40 punti di distacco della stagione 2023-2024, non accetta la mancata meta a seguito di pre-degustazione. La Juve è alle porte (ma potrebbe essere anche nello scenario 1) e per rimanere chiede De Bruyne, Messi e Cristiano Ronaldo, tutte star del reparto geriatria calcistica della UEFA. Ma porterebbero mentalità soprattutto in Champions. Sempre che non ci sia una prostatite nell'ombra.

La piazza si chiude in se stessa. Non c'è la forza di prendersela con qualcuno, nonostante qualche tentativo isolato al Caffè del Professore. Bandiere ammainate, negozi vuoti, ascolto in heavy rotation di "Abbracciame ". Si invoca il ritorno di Sarri, almeno ci si divertiva. D'altronde è sempre stata viva la sindrome da Olanda del 1974 o del 1978. Ma, sulla scia storica del complesso di inferiorità che attanaglia i vicoli, è tutto un "grazie lo stesso".

La società si rimbocca le maniche e riparte. Il Napoli sopravvive agli eventi traumatici. E agli A16 che, svegliatisi da un profondo letargo durato quasi 3 anni, chiederanno di Ciro senior e junior.


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