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Visti dal vivo. Considerazioni sparse.

In casa non ci si gasa. Non si vince da sei mesi.

50 Secondi, Raspa tira dritto e tira fuori di niente. Fa niente. “Bene ma non benissimo”.

Il buongiorno si vede dal mattino. Buongiorno si vede da subito: tanta roba. Fisica, tecnica, ludicità. Gioca a sinistra, ma potrebbe fare pure il centrale per me eh. E poi ha la mano sinistra fasciata di bianco, proprio come Kim (emoticon cuoricino).

Col suo esordio – l’unico nuovo acquisto schierato dal primo minuto – non prendiamo gol per la prima volta da gennaio. Da gennaio. Sarà un caso?

Anzi, non prendiamo praticamente neanche un tiro in porta (uno solo in 90’: bravo Meret a soffocarlo in uscita). Diciamo che la fase difensiva va un po’ meglio. Sono i nuovi “principi di gioco” del mister: primo, non prenderle.

La palla, in effetti, ce l’ha quasi sempre il Bologna. I tempi del possesso bulgaro di Sarri o Spalletti sono passati. Momento nostalgia canaglia, ti attanaglia.

Princìpi e prìncipi: si accende Kvara. Lob di testa, traversa accarezzata. Accarezza pure l’assist per Di Lorenzo: il capitano è tornato, il primo gol dell’anno è suo, azione simbolo dei due, voluti fortemente da Conte questa estate.

Conte che esulta girandosi verso la panchina – quindi verso di noi –, gasa.

Certo, non è un allenatore che propone un calcio champagne, ma molto pratico, si sa. Quando battiamo il fondo, o si passa dagli esterni, o si va direttamente sul 9 (Jack fa quel che può, si batte): in costruzione, il gioco non passa molto dai centrocampisti, Lobotka tocca proprio pochi palloni (41 alla fine, mi dicono dalla regia, per il regista).

Squadra in costruzione. Difendiamo in 5. Attacchiamo col 4-2-4, come tutte le squadre Contiane, con Mazzocchi avanzato e Politano accentrato.

I due esterni, Mazzocchi e Olivera, hanno gamba, non piedi molto delicati. Ma i famosi cambi di campo “da quinto a quinto” quando li facciamo?

Facciamo fatica nel cambiare gioco (cosa che dovrebbero fare braccetti e mediani, mi dice il vicino di posto: giusto, ma per ora lo facciamo poco).

Papà Kvara decide che la partita va chiusa qui. Dritto per dritto, tiro deviato, manco lo vedo bene perché l’occhio mi cade subito su Conte che esulta girandosi verso la panchina – quindi verso di noi –: gasa.

Il pubblico gradisce. Clima di fiducia.

Titoli di coda. Esordio di Neres. Negli ultimi 7’, il 77 e il 7 fanno conoscenza a modo loro. Tocco e samba, tocco e samba. Il pubblico applaude, si scioglie non più solo dal caldo, la paura di bissare Verona, e tutti gli ultimi 10 mesi, è passata. Sospirone. Se il Buongiorno si vede dai primi (ultimi) sette minuti, forse sono finite le sere Neres.


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