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De Laurentiis e Marotta
De Laurentiis e Marotta

De Laurentiis e Marotta: storia di scontri tra i due presidenti 

La Gazzetta dello Sport si sofferma sulle figure dei presidenti di Inter e Napoli: Giuseppe Marotta ed Aurelio De Laurentiis.

Inter e Napoli: Marotta e De Laurentiis sugli scudi

Da una parte c’è l’uomo del pallone vissuto fin da bambino, cresciuto tra i campi di provincia e salito con pazienza tutti i gradini del potere calcistico. Dall’altra, il produttore cinematografico trasformato in presidente per vocazione quasi epica, a metà tra la sfida imprenditoriale e il grande racconto familiare. Marotta e De Laurentiis, Inter e Napoli: due mondi che si sfiorano solo per opporsi.

Fabio Cannavaro indossa la maglia del Parma in occasione del centenario della fondazione della squadra emiliana


 

Beppe Marotta è il volto rassicurante della competenza, del metodo, della costruzione lenta ma costante. Ha vinto ovunque, e ora — a 68 anni — guida l’Inter con la stessa fermezza con cui da ragazzo raccoglieva palloni a Varese. La Champions è la sua ossessione, ma prima vuole lo scudetto: da presidente, sarebbe il primo. Ha già una collezione di titoli degna di un museo, eppure resta sempre in corsa, sempre attuale.

Aurelio De Laurentiis è tutto il contrario. Presidente-padrone, accentratore, uomo di slanci, tweet taglienti e uscite teatrali. Ha risollevato il Napoli dalle macerie del fallimento con piglio da regista d’autore. Il suo club non è un’azienda in senso stretto, ma un set su cui impone il proprio copione: urla, entusiasmi, tensioni, ma anche risultati. Lo scudetto dell’anno scorso è stato il vertice di una parabola folle e bellissima.

Napoli che sventola sul proprio golfo
Napoli che sventola sul proprio golfo


 

Le differenze tra i due non si fermano allo stile. Marotta delega, gestisce, costruisce alleanze. De Laurentiis accentra, decide, combatte. Uno è diplomatico, l’altro incendiario. E nei momenti cruciali non si risparmiano: frecciate, accuse velate, scaramucce da dietro le quinte. Ma, in fondo, si rispettano. Il tempo li ha resi rivali complementari, protagonisti diversi della stessa scena.

Sono loro, adesso, a vivere in parallelo l’attesa di un finale di stagione che può riscrivere la storia recente del calcio italiano. Non è solo una corsa tra due squadre, ma tra due visioni opposte del potere sportivo. Marotta ha scelto Conte per vincere ancora, De Laurentiis gli ha lasciato campo dopo averlo voluto e poi perso. Ora si trovano ai due lati dello stesso traguardo, legati proprio da quell’allenatore che entrambi, per ragioni diverse, hanno messo al centro dei propri sogni.


 

La distanza è di un punto. Forse si deciderà tutto in 90 minuti, o forse servirà lo spareggio. Ma in ogni caso, tra Milano e Napoli, la tensione è già da finale.


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