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Ivan Zazzaroni
Ivan Zazzaroni

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha espresso le sue considerazioni sul duello scudetto tra Inter e Napoli in un editoriale.

Inter-Napoli: è un duello Conte-Marotta

“Napoli-Inter è, prima di tutto, Conte contro Marotta: i più abili nei rispettivi ruoli. La sfida mi appassiona perché l’antagonismo è autentico, genuino, non c’è nulla di artefatto. I due non si sopportano da tempo, ogni tanto si stuzzicano a distanza — conoscono bene i codici della comunicazione — e ora, a quattro giornate dalla fine, hanno tutto da perdere, ma anche tutto da guadagnare. L’uno sull’altro.

Ivan Zazzaroni

Antonio dei miracoli ha il vantaggio di tre punti in classifica e ormai non può più nascondersi. Con il lavoro e un’insofferenza palpabile, ha messo il Napoli nella condizione di poterselo giocare davvero, lo scudetto. E la tifoseria ci ha fatto l’abitudine, ormai ci crede.

Inter-Napoli: Marotta fa miracoli 

Beppe degli altri miracoli, capace — si dice — di far uscire la notizia della squalifica di Inzaghi e Calhanoglu (rapporti con gli ultrà; solo una multa per Zanetti) il primo maggio, con i giornali in festa e gli italiani distratti da sole e mare, è ancora in corsa per il titolo e a un passo dalla finale di Champions. Sarebbe la quarta in carriera, la prima da presidente.

Non potevo trascurare quanto accaduto giovedì: anche la prostituzione intellettuale è illegale. Prima di esprimere un giudizio definitivo, però, vorrei leggere le motivazioni del giudice. Sono amico di Simone e conosco Javier da trent’anni: non li immagino invischiati in traffici di favori e consensi, perché di questo si tratta.

Marotta è un fenomeno da studiare al CER. Ha rapporti sorprendenti e solidi a ogni livello: federale, politico, finanziario, religioso. Mi stupisce che non partecipi anche al Conclave. Sa fare benissimo il suo mestiere: è l’avversario che non vorresti mai contro e il compagno che servirebbe sempre alla tua squadra.

Tornando all’inchiesta, ricordo che la Juve, ai tempi di “Alto Piemonte”, collaborò con la giustizia e si prese comunque la sua pena. Spero che in questa occasione la giustizia sia stata davvero giusta e che il patteggiamento sia stato accettato dai tesserati solo per evitare lungaggini fastidiose. Non dev’essere semplice, per un calciatore o un allenatore, avvicinati ogni giorno da milioni di persone e spesso privi di protezione, evitare contatti con personaggi pericolosi.

Ma è di Napoli e Inter che volevo parlare, e mi scuso per la deviazione. Mi piacerebbe riuscire ad anticipare impatti, traiettorie e rimbalzi delle partite di Lecce e San Siro. Non essendo possibile, mi godo altre emozioni. Intorno ad Antonio e Beppe, il rumore non fa che crescere”.


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