Coppa America di vela: Napoli si prepara ad incassi record

Coppa America di vela: Napoli si prepara ad incassi record
È notizia recente l’assegnazione della Coppa America di vela a Napoli. In tal senso il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha rilasciato un’intervista a Repubblica per analizzare la situazione.

Coppa America: Napoli in festa
“Napoli farà più di Barcellona in termini di ritorno economico per l’America’s Cup. Ne sono convinto.”
Parola del ministro dello Sport Andrea Abodi, già al lavoro sull’edizione del 2027: il masterplan sarà presentato «tra luglio e agosto, per poi partire con i cantieri». Intanto i neozelandesi sono tornati a Napoli per scegliere le location.
Com’è andata la trattativa?
Tutto in gran segreto…
«Sono venuti tre volte, nessuno lo sapeva. Hanno fatto i sopralluoghi con la struttura tecnica del sindaco, che è stata fantastica. Sono stati accompagnati dalla mia struttura di diretta collaborazione, da Sport e Salute e da Invitalia. A Napoli parlano pure i silenzi, persino i lampioni, ma in questo caso nessuno ha saputo nulla. Di solito l’omertà è un fatto negativo, legato all’opacità. Qui è diventato un elemento positivo: un silenzio operoso, segno anche del rispetto per una sfida così complessa.»
Cosa le hanno detto di Napoli i neozelandesi?
«Chi viene da quella cultura, molto internazionale, di solito parte con diffidenza. Da parte loro, invece, non c’è stata. Forse perché siamo stati accoglienti, ed è emersa la passione. Il rapporto si è aperto quando ho raccontato il mio legame con l’America’s Cup, che risale alla fine degli anni Ottanta…»
Ci dica…
«Lavoravo per un’azienda americana, ho gestito i diritti della Coppa, ho collaborato con Gardini e con tutto il team de “Il Moro”. I neozelandesi hanno visto non solo la competenza attuale, ma anche una conoscenza pregressa. Certo, in un’altra stagione, quando le barche erano diverse, ma comunque affascinante.»
Cosa li ha convinti?
«Prima di tutto Bagnoli: un luogo dal destino indefinito, di cui hanno però colto le potenzialità, apprezzando anche ciò che già c’è. Per i requisiti dell’America’s Cup sono risultate convincenti le condizioni atmosferiche, la scenografia del golfo con Ischia e Capri, oltre alla simpatia della città, di cui hanno visto più le opportunità che le criticità. Ma sa cosa ha colpito me?»
Prego…
«Il fatto che i neozelandesi abbiano capito che, grazie alle regate, ridaremo vita a un luogo “morto” o comunque rimasto sospeso, in attesa di una bonifica che sembrava dover durare decenni.»
Avete preso impegni economici?
«Ci sono aspetti finanziari e fiscali tra gli impegni assunti. Ma sono stati valutati gli impatti: quando si investe denaro pubblico, bisogna avere la consapevolezza dei ritorni economici, che non possono essere solo suggestivi.»
A Barcellona si è calcolato un impatto di 1 miliardo di euro…
«Secondo me Napoli farà meglio, anche facendo tesoro dell’esperienza spagnola. Da qui al 2027 ci saranno tre eventi intermedi nel 2026, e faremo promozione partendo dall’educazione al mare, al turismo, e all’industria legata al mare. Tutti questi elementi faranno dell’America’s Cup non solo una serie di regate, ma un catalizzatore di opportunità. Sarà anche un’occasione per eventi dedicati ai giovani e alle donne. Sarà bellissimo costruirla, raccontarla e proseguire anche dopo.»
Ci sono strutture da realizzare?
«Eccome! Ci sarà tutto il quartier generale delle sfide, che avrà anche un richiamo turistico. Le basi a Bagnoli saranno permanenti, perché le squadre dovranno familiarizzare con venti e maree. Queste basi richiedono un waterfront in grado di ospitare la loro proiezione sul mare.»
In una città con pochi ormeggi…
«Serviranno strutture di supporto. Realizzeremo tutto ciò che sarà necessario per le sfide e per le barche di appoggio, che fungeranno da cornice e tribuna sul mare. Non credo si possa risolvere tutto con delle boe. Alcuni ormeggi saranno temporanei, ma risponderanno agli standard richiesti dal team neozelandese. Presenteremo un masterplan tra luglio e agosto. Con il sindaco ci vediamo tra dieci giorni.»
Governo e sindaco appartengono a schieramenti politici opposti, ma collaborate…
«Si possono avere idee diverse, ma serve rispetto reciproco e senso di collaborazione per raggiungere un obiettivo comune, che sarà a beneficio di tutti. Questo sarà fondamentale soprattutto ora, nella fase organizzativa.»
Il Comune dovrà garantire infrastrutture? Ad esempio, completare le metropolitane?
«Le infrastrutture pubbliche di collegamento saranno fondamentali, soprattutto considerando l’aumento dei flussi previsto con l’America’s Cup.»
L’evento garantirà uno sviluppo duraturo per la città?
«Solo ciò che sarà realizzato a Bagnoli genererà effetti duraturi in termini di servizi offerti e posti di lavoro.»
Sarete a Bagnoli: avete considerato il bradisismo?
«Certamente. Tutto è costantemente monitorato dalla Protezione Civile nazionale.»
Ma i neozelandesi hanno assaggiato la pizza?
«Ci abbiamo messo la “polverina magica” che li ha fatti innamorare. Sì, hanno mangiato di tutto. E torneranno a breve per stabilire la base del team neozelandese, che diventerà una sorta di seconda ambasciata sul campo per i Paesi partecipanti alla sfida.»