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Paolo Siani
Paolo Siani

“All'inizio dell'anno alcuni ragazzi di 14 anni in classe, nel cambio dell'ora, hanno filmato un compagno che si soffiava il naso. Ecco, anche questo è diventato oggetto di derisione su TikTok. E la madre di uno degli autori del video ha commentato: Che volete che si? E' una bravata.”

Valeria Pirone, preside dell'istituto tecnico Marie Curie di Ponticelli, insiste sull'educazione e sulla consapevolezza dapprima dei genitori, e poi dei figli per contrastare il cyberbullismo e l'uso spietato del digitale.

La dirigente, che nel 2019 ha affrontato da preside dell'istituto Vittorino da Feltre l'uccisione di un uomo a pochi passi dalla scuola dove accompagnava il nipotino, è intervenuta ieri sera alla Feltrinelli in piazza dei Martiri della presentazione del pamphlet di Paolo Siani Cyberbullismo, edito da Giannini per la collana “Sorsi”.

“In aumento anche i suicidi tra i giovanissimi, vittime di bullismo e cyberbullismo, lo vediamo nei pronto soccorsi degli ospedali - spiega Siani, pediatra ex deputato, presidente della Fondazione Polis, e fratello di Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985 - Il bullo prima lo riconoscevi. Oggi con internet, è anonimo: può essere ovunque”.

Siani dedica il libello innanzitutto ai neo genitori e precisa, evocando l'auto dove fu ammazzato il fratello: “La copertina è verde Mehari”.

Paolo Siani
Paolo Siani (Il Riformista)

“Telefonini e device - dice - non possono essere demonizzati, si deve spiegare soprattutto ai giovani genitori come usarli. In un'indagine che abbiamo fatto alla Camera nel 2019, quando ero deputato, insieme con un gruppo di pediatri, Facebook e la Fondazione Carolina, intitolata alla prima vittima di cyberbullismo in Italia, su 800 famiglie intervistate, un terzo faceva ascoltare le favole ai figli da zero a due anni con Alexa. Sappiamo invece da tempo l'importanza della voce di mamma e papà, soprattutto per i bimbi più piccoli”.

Nel suo “Cyberbullismo” Siani snocciola dati: il 12% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni, su 10mila studenti, è vittima di cyberbullismo, il 33% ha subito atti di bullismo.

Le conseguenze sono: perdita di autostima, ansia e isolamento.

Infatti sono oltre 100mila gli hikikomori tra i 13 e i 25 anni, ovvero chi vive chiuso nella propria stanza.

“Dov'è la fabbrica dei bulli? - si chiede Giovanna Gison, docente all'università Suor Orsola Benincasa - oggi sappiamo che già nella pancia di mamma siamo esseri cablati per stare insieme, per empatizzare. Il cambiamento della società e delle figure genitoriali portano i ragazzi a vivere condizioni contrastanti: dal'iperconnessione all'isolamento. Le neuroscienze oggi possono essere di grande aiuto nei sistemi educativi. La scuola fa fatica a stare al passo con i cambiamenti della società.”


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