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Osimhen con il Galatasaray
Osimhen con il Galatasaray

Osimhen: il Napoli cerca di risolvere una grossa grana

La situazione relativa a Victor Osimhen è sicuramente tesa visto che il nigeriano è tornato al Napoli dopo aver rifiutato la corte araba dell’Al Hilal. Ne parla la Gazzetta dello Sport.

Osimhen: una grana per il Napoli

Pensavamo fosse una storia d’amore, un viaggio di gloria e passione da Napoli a Istanbul, e invece era un calesse. Leggero, veloce, a tratti folle: un sogno sfumato, con tanto di finale amaro. Victor Osimhen, re diventato separato in casa, ora è una figura quasi mitologica: ha brillato, ha fatto rumore, ha diviso. L’aura dorata e quel caschetto biondo restano icone di un Napoli che si è perso per strada, smarrito tra ambizioni mancate, occasioni svanite e una convivenza ormai forzata con un centravanti che non appartiene più a nessuno, se non al suo talento.


 

Tutto è iniziato con promesse, milioni, firme a Capri e sogni pandemici. Poi sono arrivati i contratti blindati, le clausole a peso d’oro e i no ostinati all’Al Hilal, ai 200 milioni del PSG, fino a quel pacchetto di Natale 2023: rinnovo, 11 milioni lordi a stagione, clausola da 75 milioni — ma solo per l’estero. Da lì, l’addio annunciato ma mai consumato. Nel settembre 2024, Osimhen scappa al Galatasaray: prestito gratuito, ribalta conquistata. Fa 37 gol in 41 partite, incanta sul Bosforo, si ritrova. E mentre Napoli resta con i cocci, lui vola ancora.

Conte, De Laurentiis e Chiavelli alla presentazione del Mister a Dimaro 2024
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Adesso, siamo al punto di rottura. Il Napoli deve venderlo, non può permettersi un capitale in congelatore. Ma Victor, prigioniero del suo stesso valore, sa che il tempo stringe: il 15 luglio c’è Dimaro, c’è Conte, c’è una stagione che incombe. E se non si muove nulla? Certificato medico e arrivederci. Intanto l’Al Hilal aspetta, come il Chelsea, lo United, l’Arsenal, magari di nuovo il PSG. Le big ci sono, il desiderio pure. Ma i 75 milioni sono un ostacolo reale, ingombrante.


 

Intanto Napoli cambia pelle, guarda avanti, ma con il retrogusto di una storia che non ha saputo chiudersi con grazia. Da favola a favola interrotta: da amore a calesse.

 


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