Atto finale al Maradona: il Napoli si gioca lo Scudetto davanti al suo popolo

È tutto pronto per l’atto finale. Il Napoli di Antonio Conte si gioca lo scudetto davanti al proprio pubblico, in un Maradona gremito e carico di attesa. Di fronte ci sarà il Cagliari, in un appuntamento che vale una stagione intera. Gli azzurri hanno il destino nelle proprie mani e non possono fare calcoli: con una vittoria potranno festeggiare il titolo senza pensare a ciò che farà l'Inter a Como. Dopo mesi di lavoro, sacrifici e rincorse, tutto si decide oggi. Il destino del campionato passa da Napoli.
Linea della stabilità: confermati modulo e uomini per lo sprint finale
Sarà la partita più importante della stagione, e Antonio Conte non vuole lasciare nulla al caso. Il tecnico leccese si affiderà agli uomini più rodati ed in condizione, confermando con ogni probabilità l’undici titolare visto a Parma. Durante la settimana, lo staff ha valutato l’ipotesi di un ritorno al 4-3-3, con l’inserimento di Neres dal primo minuto. Una soluzione che, però, avrebbe richiesto il pieno recupero di Juan Jesus. Condizione che, come ammesso dallo stesso Conte in conferenza stampa, non si è verificata. Né per il brasiliano né per gli altri calciatori ancora in ritardo di condizione. Dunque, spazio alla continuità: la scelta cadrà ancora una volta su una formazione collaudata, pronta a giocarsi tutto in novanta minuti. A questo punto della stagione, è inutile continuare a sviscerare tematiche tecnico-tattiche. Il Napoli sa perfettamente cosa deve fare. Gli automatismi sono consolidati, i meccanismi rodati: ora entrano in gioco altri fattori. Su tutti, la fame e la voglia immensa di conquistare il tricolore. È questo il vero motore che dovrà spingere gli azzurri nell’ultima fatica. Il Maradona sarà una bolgia, un catino ribollente pronto a trascinare la squadra verso il traguardo. Tutti si aspettano un Napoli arrembante, feroce, determinato sin dai primi minuti. A differenza del Genoa, il Cagliari non dovrebbe adottare un pressing alto e asfissiante. La squadra di Nicola, forte della salvezza già acquisita, potrebbe scendere in campo con un atteggiamento più attendista, cercando di chiudere gli spazi e difendere con ordine nella propria metà campo. Per il Napoli, questo potrebbe tradursi nella possibilità concreta di comandare il gioco fin dalle prime battute, gestendo il possesso e cercando di trovare varchi attraverso il palleggio, le verticalizzazioni e le accelerazioni sulle fasce. Sarà fondamentale mantenere ritmo e lucidità per scardinare il blocco basso degli ospiti e mettere subito la gara sui binari desiderati. Perché il sogno è lì, a portata di mano: va solo afferrato con tutte le forze.
Cagliari già salvo e rimaneggiato: probabile assetto difensivo per frenare il Napoli
Di fronte, il Napoli troverà un Cagliari già salvo, reduce dalla vittoria decisiva contro il Venezia che ha consegnato ai sardi la matematica permanenza in Serie A. La squadra di Nicola arriverà al Maradona senza particolari pressioni, ma anche con diverse assenze pesanti. Non saranno della partita Caprile, Gaetano, Pavoletti, Luvumbo e Felici. Un’ulteriore incognita per una squadra che potrebbe giocare con maggiore leggerezza, ma che si troverà a fronteggiare un ambiente infuocato ed un Napoli con un solo obiettivo: vincere e diventare Campione d’Italia. Il Cagliari si schiererà con il consueto 3-5-2 e non mancheranno possibili novità di formazione in tutti i reparti. L’assenza di Luvumbo priverà i sardi dell’imprevedibilità e del guizzo offensivo, costringendoli a fare affidamento sulla prima punta Piccoli per far salire la squadra. I movimenti dei quinti saranno fondamentali per creare pericoli sulle corsie laterali. In fase di non possesso, il Cagliari difenderà con un modulo 5-3-2 o, in alternativa, con un più compatto 4-4-2. Come già accennato, ci si aspetta una squadra attendista, ben organizzata nella propria metà campo, con l’obiettivo di contenere e lasciare l’iniziativa agli avversari, rinunciando volutamente al controllo del gioco.