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Napoli, gruppo organizzato di ciclisti
Napoli, gruppo organizzato di ciclisti

L'ultima volta è successo lo scorso 22 ottobre. Quasi un mese fa. Ma è bastato a scuotere una parte consistente della comunità di ciclisti a Napoli: Salvatore Cacciola, 86 anni, aveva perso la via tra all'incrocio tra via Argine e via Principe di Napoli dopo essere stato investito da un camion. Dopo essere stato portato all'Ospedale del Mare, però, infatti il personale sanitario non ha potuto fare niente per salvare la vita dell'uomo.

Ecco che, allora, si è tenuta una manifestazione in Piazza del Plebiscito: “Non chiamateli incidenti: Basta Morti per strada”. Un titolo eloquente, con i partecipanti che sono scesi in strada con slogan come “Una città per le persone e non per le automobili”. Tra gli organizzatori c'è il Napoli Bike Festival, con in testa il direttore Luca Simeone

I ciclisti protestano contro il Comune di Napoli: “Responsabilità chiara dietro i morti per strada”

Ha dichiarato per l'occasione il direttore Simeone: “Dietro queste morti ci sono chiare responsabilità. Il Comune di Napoli non può continuare a derubricare questi accadimenti trattandosi come semplici incidenti. I problemi di sicurezza stradale non sono presi in considerazione e, a nostro avviso, ci sono omissioni di atti d'ufficio”. 

Prosegue Simeone nel J'accuse al Comune, parlando a nome della comunità dei ciclisti di Napoli: “Con Bike Festival ci costituiremo come parte civile ogni volta che ce ne sarà bisogno e saremo sempre al fianco dei familiari delle vittime. Il nostro obiettivo è tutelare un interesse collettivo, ovvero quelli della sicurezza stradale”. 


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