Napoli campione d’Italia: il pagellone della stagione 24/25

Si è appena conclusa la stagione 2024/25 di Serie A con il Napoli che ha conquistato il suo 4º scudetto. È il momento di voti e valutazioni, ecco il pagellone del campionato:
Il pagellone
Meret 8.5
Secondo scudetto da titolare e protagonista assoluto. Contro tutto e tutti. Ogni gol subito, fosse pure contro ogni legge della fisica, è colpa sua. Ci vogliono “i cosidetti“ per sopportare tutto questo. Alex ci riesce, alla grande. Spessissimo decisivo. Come sempre
Scuffet 6.5
Arrivato a gennaio per Caprile, gioca una gara da titolare, a Bologna, nella complicata trasferta felsinea. Gioca una buonissima gara, compiendo una gran parata nel finale che evita la sconfitta del Napoli. Che oggi sarebbe stata pesantissima.
Contini 6
Campione d'Italia per la seconda volta. Di stima.
Di Lorenzo 8
Il capitano dei due scudetti, come Maradona. Ottima annata per il terzino, e non solo. Autore del gol che sblocca il campionato (il primo al Bologna, dopo una grande azione) e che carica tutto l'ambiente dopo la disfatta della prima giornata in terra veronese. Era sul piede di partenza, direzione Torino, oggi è nella storia del club e della città.
Rrahmani 9
"Gioca bene perché accanto ha Koulibaly". Ed ancora: "beneficia del talento di Kim". La verità è che Amir è un signor difensore, tra i più sottovalutati in ambito non solo nazionale. Annata strepitosa per il kosovaro, il migliore della difesa.
Buongiorno 8.5
Gioca una ventina di partite e le fa ad altissimo livello. Sicuramente tra i 2 migliori centrali italiani insieme a Bastoni dell'Inter. Acquisito azzeccatissimo. Concentrato, lottatore. Capitan futuro.
Juan Jesus 8
Si, voto alto per il brasiliano che ieri sera ha fatto doppietta di scudetti. Gioca spesso visti gli infortuni reiterati dei suoi compagni di reparto. Con lui in campo il Napoli incanala una scia di risultati, rivelatasi decisiva per il campionato (7 vittorie di fila tra dicembre e gennaio).
Rafa Marin 6
Una gara da titolare, a Monza, con vittoria. Gara attenta per lo spagnolo che però fa fatica a trovare spazio anche in gare con risultato acquisito. Di stima.
Olivera 8
Terzino e poi difensore centrale di una difesa a 3. La trasformazione dell'uruguagio avviene anche grazie alla sua nazionale. Garra, grinta, concentrazione, serietà. Un ragazzo che non appare molto ma che tutti in squadra vorrebbero. Arcigno.
Spinazzola 8
Esperienza e serietà per l'esterno che fece innamorare tutti durante l'Europeo del 2021, prima del grave infortunio ai quarti di finale contro il Belgio. Prima terzino, poi ala sinistra con tutti i compiti. Ragazzo simpatico, utilissimo nello spogliatoio. Finisce in lacrime una annata difficile ma straordinaria per tutti.
Mazzocchi 7
Figlio di Napoli, con le lacrime sincere di ognuno di noi. La standing ovation durante la premiazione la porterà sempre nel cuore. La racconterà ai suoi nipoti. Pasquale da Barra. Campione d'Italia.
Anguissa 8.5
Vive due fasi la stagione di Zambo. Anzi, una e mezza. Ma in quei mesi positivi, è una bellissima scoperta sotto l'aspetto realizzativo. Decisivo a Bergamo, decisivo col Parma all'andata (sempre troppo sottovalutata quella vittoria), decisivo con la Juventus. Dopodiché si "appisola" per un paio di mesi, per poi tornare prepotente quando serviva. La sua dedica è speciale, per lui avrà un valore superiore pure al primo scudetto.
Lobotka 8.5
Non appariscente come con Spalletti, ma efficace uguale. È colui che dà respiro, sollievo. Toglie l'ansia perché lui non la vive mai. Sempre libero, sempre pieno di responsabilità. Un grandissimo calciatore di ruolo come in Europa non se ne trovano così facilmente. Del resto, basta riascoltare le parole di un certo Fabregas (che col pallone qualcosa sapeva fare) per capire, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che calciatore è Stanislav lo slovacco napoletano.
McTominay 10
Si, il massimo dei voti. Miglior calciatore del Napoli, miglior calciatore del campionato, miglior calciatore in assoluto. Mai nessun centrocampista all'esordio nella massima serie italiana come lui. Mentalità pazzesca, a tratti ha fatto abuso di tutto e tutti sul suo cammino. Straordinaria mezz'ala moderna, statuario, killer. Come se non bastasse, partorisce il capolavoro dei capolavori di mezza rovesciata nella sfida che consegna lo scudetto. Dalle parti di Manchester, per soli 30 milioni, qualche domanda bisogna porsela. Scott è rock. Scott è cult.
Billing 8
Voto alto forse non meritato? Sì, vero. Il suo voto sarebbe tra il 7 e il 7.5 se non fosse per quel gol all'Inter. Il gol che li ha mantenuti al guinzaglio, con quella coscia così lunga che solo lui in rosa avrebbe potuto segnare in quel momento ed in quel modo. Il gol dell'anno per importanza, poche discussioni. Ragazzo serio, che si è sempre fatto trovare pronto. Il suo riscatto sarebbe di soli 9 milioni di euro. Un pensierino serio per uno del genere in rosa lo si dovrebbe fare.
Gilmour 8
Billy, l'altro scozzese. Partito come vice Lobotka, si trova a giocare tante partite tra le quali le ultime. Molto bravo, corre, si danna, aiuta. Grandi prestazioni anche quando gioca da mezz'ala proprio accanto allo slovacco. Sarà il futuro play del Napoli, perché crescerà e crescerà tanto.
Hasa 6
Zero minuti per il ragazzo ex Lecce. Ma è anche lui Campione d'Italia. Di stima.
Politano 9
Con l'avvento di Conte, erano in moltissimi a credere che Matteo sarebbe stato messo ai margini. Invece l'esterno non solo è titolare inamovibile, ma è corpo, anima e cuore azzurro. Un campionato strepitoso, contro ogni pronostico. Se sommiamo i km percorsi in tutte le 38 gare, probabile che arriverebbe a piedi in Alaska. Straordinario.
Ngonge 6.5
Il belga arrivato nel mercato di gennaio chiude a 0 reti il suo campionato ma con alcune gare in cui il suo apporto è stato prezioso, come ad esempio Milano sponda Inter e con la Juventus al Maradona. La sensazione della sua incompletezza non è più, appunto, una sensazione, ma un dato di fatto. Eppure i numeri li ha, li ha eccome.
Okafor 6
Arrivato al posto di Kvaratskhelia, non riesce a prendere minutaggio. Schierato in poche occasioni, tra cui l'Inter dove per poco non fa l'assist decisivo, così come a Venezia. Di stima.
Neres 8.5
Il funambolo brasiliano. Peccato che è mancato nel suo momento migliore. Cioè quello post Kvaratskhelia. Dalla sostituzione del georgiano contro il Venezia al Maradona fino al suo infortunio di metà febbraio David Neres è stato un'ira di dio. Veloce, tecnico, imprevedibile, costante. Come quel tacco a liberare Anguissa per il gol di Scott a Bergamo. Come il gol, straordinario, a Firenze. Come la serpentina di Udine. Come l'assist per Raspadori proprio col Venezia con quel palleggio bellissimo. Come gli assist di Genova. È un'arma eccezionale, sia da subito, sia a partita in corso. Peccato per la sua propensione agli infortuni, perché altrimenti sarebbe un calciatore universale.
Raspadori 9
Si, Jack merita 9. Per la sua serietà, abnegazione, determinazione meriterebbe pure 10. Un ragazzo splendido, un calciatore che solo a Napoli potevano sottovalutare. Quando il gioco si fa duro, Jack comincia a giocare. Jack non ha bisogno della zona comfort. Jack è disposto a tutto. Prima punta e la fa bene, seconda non ne parliamo proprio. E poi trequartista, mezz'ala, esterno. Tecnicamente forte, tatticamente tra i migliori calciatori della nostra storia. Si, ripetiamo. Tatticamente tra i migliori calciatori della nostra storia. Ad avercene di Jack.
Simeone 7.5
Meriterebbe 7, ma il mezzo voto in più è per la franchezza ineccepibile con la quale affronta le gare. Le morde. Le azzanna. Come quel pallone colpito di testa da terra contro la Juventus che è la fotografia del campionato del Napoli. Il cholito è Campione d'Italia per la seconda volta. Non da assoluto protagonista come 2 anni fa, ma da ottimo gregario.
Lukaku 9
Arrivato con mille dubbi, perplessità, incertezze. Eppure il belga all'esordio segna. Col Parma. Alcuni passaggi a vuoto, alcune gare dove ha avuto criticità importanti. Ma alla fine il suo durissimo lavoro ripaga. Segna il gol da 3 punti con Milan, Atalanta, Juventus, Parma. Per non parlare del capolavoro col Cagliari. Il ragazzone è un professionista serio, dalla splendida mentalità che tutti amano. Peccato che abbia 32 anni. È entrato alla grande nello spogliatoio del Napoli e vince, con ogni probabilità, il suo trofeo più bello e difficile.
E ancora…
Manna 7.5
È un misto tra il 9 della sessione estiva di calciomercato, e il 5 di quella invernale. La sua conferenza stampa è stata un esempio manageriale di assunzione di responsabilità. È giovane, anzi giovanissimo. Il futuro è suo. Al primo anno Campione d'Italia e questo lascia davvero ben sperare. Porta il Napoli, con ogni probabilità, al cambio di politica. Non del tutto, sia chiaro, ma di un pezzettino sicuramente si. Ottimi i suoi rapporti in Inghilterra. Bravo.
Conte 10
La sensazione che ha dato il tecnico salentino è una e soltanto una. Da Napoli-Parma ha capito che poteva fare qualcosa di importante. E che il fato avrebbe potuto aiutare. Il fato aiuta i forti, poco da fare. Cadono Juventus e Milan, l'Inter non spicca il volo. Conte è abile, anzi abilissimo, ad entrare nella testa di tutti che in quel pertugio il Napoli poteva infilarsi. Basti vedere l'esultanza a fine gara di Napoli- Inter per capire che aveva uno schema ben preciso in testa. È un allenatore vincente, su questo pochi dubbi. Del resto lo dicono i numeri. 5 vittorie su 6 campionati, quello di ieri sera il più difficile senza dubbio. Fosse sotto l'aspetto comunicativo più sereno e fosse aperto gioiosamente alle tre competizioni, sarebbe appetito da ogni club del mondo. Invece è ripartito da Napoli, per la seconda fase della sua carriera (interrota a Londra, appunto, per una questione di spicciola comunicazione). È servito al Napoli, il Napoli è servito a lui. Si ripartirà insieme? Lo scopriremo nei prossimi giorni. Ma lo scudetto n.4 del Napoli è il miglior capolavoro della sua carriera.
De Laurentiis 10+
Secondo scudetto in 3 anni. Dopo 3 coppe Italia, 1 supercoppa italiana. Con idee. Innovazione. Coraggio. Peculiarità che in questa città passano come "aragoste pescate dal cesso". Oggi non si guarda piu all'indebitato nord. Ma si guarda a Napoli. Di come si gestisce un'azienda. Di come si vince in un'azienda. Ripetiamo, si guarda a Napoli. È questo il suo piu grande capolavoro. Il vero miracolo assoluto degli ultimi 30 anni nel sud Italia. E resterà per sempre. Nelle vecchie e nelle nuove generazioni. Il Napoli di De Laurentiis è un miracolo economico, tecnico e finanziario.