Maurizio De Giovanni: "Il premio Napoli coinvolge sempre più le nuove generazioni"
De Giovanni: "Grande impegno nel coinvolgere sempre più i giovani"

“Stiamo avendo ottimi risultati sia in termini di diffusione della lettura tra le nuove generazioni, che è il primo degli obiettivi che ci eravamo prefissati, sia per il consenso raccolto attorno alle nuove categorie del Premio”.
Maurizio De Giovanni, lo scrittore presidente del Premio Napoli, il riconoscimento letterario più antico d'Italia, alza il siparia sulla serata che al Mercadante rende omaggio ai vincitori, con una nuova formula che ha previsto tante piccole messe in scena dei testi vincitori, per la regia di Annamaria Russo.
Siamo alla settantesima edizione, ma De Giovanni guarda al futuro: “Innanzitutto per dire che la sede resta quella di Palazzo Reale” anche se il sindaco Gaetano Manfredi puntualizza che “la cosa non è ancora formalizzata”, sebbene sia ormai certa.
Poi De Giovanni ribadisce: “Grande impegno mettiamo nel coinvolgere sempre più le nuove generazioni: non ho mai visto armarsi un ragazzo che abbia un libro. L'attitudine alla violenza non è di chi legge. La violenza, invece, si accompagna all'analfabetismo funzionale, all'ignoranza, alla dispersione scolastica”.
Poi spazio ai vincitori: Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” e Sergio Luzzatto con “Dolore e furore” per la categoria “Narrativa/saggistica”; Tommaso Ottonieri con “Cinema di sortilegi” e Ida Travi con “I Tolki” per la sezione “Poesia e testi musicali”; Deena Mohamed con “Shubbek Lubbek. Ogni tuo desiderio” per la neonata categoria “Graphic novel e fumetti”.

E agli scrittori che hanno ricevuto la menzione speciale: Adrian N. Bravi con “Adelaida”, Alessandra Gissi e Paola Stelliferi con “L'aborto una storia” per “Narrativa/saggistica”, Vasco Brondi con “Vista mare” per “Poesia e testi musicali” e Paolo Bacilleri con “Piero Manzoni Bacglsp. Basta a ciascun giorno la sua pena” per “Graphic novel e fumetti”.
Ad ampliare lo sguardo oltre i confini locali e nazionali è stato lo storico Sergio Luzzatto: “Oggi, 20 gennaio, è una giornata molto importante non solo per il Premio Napoli, ma anche per l'America, perché è il primo giorno d'insiediamento della nuova presidenza. Dall'esterno si ha una percezione che la figura del nuovo presidente sia arrivata a sorpresa, ma la verità è diversa, perché la sua politica ha delle radici profonde della società e in tutto il sistema economico americano. Sono legato a questa città e sono contento di offrire il mio piccolo contributo a questa manifestazione”.
Anche Deena Mohamed va oltre il qui e l'ora: “Nel mio libro i desideri si vendono e si comprano. E hanno un prezzo. Ci sono quelli di terza classe, che sono i più pericolosi. Poi ci sono quelli di prima classe, che sono molto cari. Se io avessi un desiderio di prima classe nel mondo del fumetto lo conserverei per delle emergenze. Ma se oggi, nel mondo attuale, avessi la possibilità di esprimere un desiderio, chiederei la fine dell'occupazione palestinese, la fine della guerra in Sudan e di molte guerre sanguinose”.
Le iniziative di questa edizione del Premio continuano oggi, con Sergio Luzzatto che terrà un incontro nell'aula magna della Scuola superiore meridionale sul tema “Scrivere la storia: sulla forma della conoscenza storica”; verrà introdotto dal magistrato Alfredo Guardiano e dal filologo Andrea Mazzucchi, intervengono Chiara De Caprio e Andrea Graziosi.
Poi alle 12:00 sarà inaugurata l'esposizione di una selezione di tavole del fumetto “Shubbek Lubbek. Ogni tuo desiderio” nell'aula delle Mura greche dell'Orientale a palazzo Corigliano in piazza San Domenico alla presenza dell'autrice Deena Mohamed, del vicepresidente della Fondazione Premio Napoli Alfredo Contieri e del curatore Alino.