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Simone Inzaghi saluta i tifosi durante Inter-Lecce nella stagione 2023 2024
Simone Inzaghi saluta i tifosi durante Inter-Lecce nella stagione 2023 2024

Il clamoroso addio di Simone Inzaghi all’Inter ha lasciato spiazzati. Una scelta che arriva in un momento paradossalmente vincente, ma che rischia di compromettere la stabilità di un progetto tecnico costruito negli anni. Le modalità del divorzio ricordano da vicino quanto accaduto a Luciano Spalletti con il Napoli dopo lo scudetto: una decisione comunicata tardi, che ha colto impreparata la dirigenza, lasciandola senza un piano B definito.

Inter 2025: caos panchina come fu a Napoli?

La somiglianza con il caso partenopeo è inquietante. Dopo la gloria sfiorata in Champions League ed il secondo posto in campionato, l’Inter 2025 si ritrova a gestire un vuoto tecnico difficile da colmare. Le opzioni sono complesse: Cesc Fabregas, protagonista del progetto Como e difficilmente liberabile; Roberto De Zerbi, oggi al Marsiglia e non intenzionato a lasciare la Francia.

E così, ecco le alternative più concrete ma meno affascinanti: Patrick Vieira, oggi il favorito, e Christian Chivu, alla prima (mezza) esperienza in Serie A.

Scommesse, più che certezze. La sensazione è che da quelle parti si navighi a vista.

De Laurentiis e Rudi Garcìa si stringono la mano durante la conferenza di presentazione del tecnico
De Laurentiis e Rudi Garcìa si stringono la mano durante la conferenza di presentazione del tecnico

Rosa vecchia e logorata, debiti e spesa limitata: è davvero la fine di un ciclo?

A complicare ulteriormente il quadro c’è un altro dato allarmante: l’Inter ha l’età media più alta della Serie A. Un gruppo che ha giocato oltre 150 partite in tre stagioni, spremuto fino all’ultimo respiro, e che, sotto Inzaghi, ha portato a casa solo uno scudetto.

È abbastanza? Forse no, considerando le ambizioni europee. La realtà è che l’Inter ha bisogno di un reset strutturale, non solo tecnico. Ma attenzione: il Napoli insegna. Quando si rompono certi meccanismi, anche con un grande allenatore non è detto che si riesca a rimettere insieme i pezzi in una sola stagione.

A rendere tutto più complicato ci sono i vincoli economici. Il famoso bond da 419 milioni di euro, da rimborsare entro il 2027, è una zavorra che limita le ambizioni sul mercato. A questo si sommano i 40 milioni di euro già spesi per Petar Sucic e Luis Henrique (giocatori scelti per Inzaghi? Cosa ne penserà il prossimo tecnico di loro?, ndr).

La formazione dell'Inter in posa per la foto di rito prima di una partita
La formazione dell'Inter in posa per la foto di rito prima di una partita

Inter: una panchina che scotta (assai)

Chiunque accetti la panchina dell’Inter erediterà un mix pericoloso: pressione altissima, budget limitato e rosa da rifondare. Il paragone con la stagione che investì il Napoli post-Spalletti non è solo un’analogia narrativa: è un avvertimento reale.

Il prossimo allenatore dovrà essere più di un gestore: un architetto in grado di rifondare dalle macerie, lavorando con risorse ridotte ma con un’aspettativa enorme.

Insomma, tantissimi auguri.


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