Volata scudetto, alcuni senatori del Napoli provano il bis: il punto

La Gazzetta dello Sport analizza le vicende di casa Napoli soffermandosi sulla volata scudetto e sul possibile bis tricolore per molti dei senatori.
Volata scudetto: i senatori provano il bis
“Non è mai troppo presto: e possono anche darti dell’ingordo, ma chi se ne frega se a distanza di due anni, e poi dopo essere scesi dalle montagne russe di quel decimo posto, decidessero di spingersi a definirti, amabilmente, un “cannibale”. Chi l’avrebbe detto nell’agosto del 2022, quando uscendo in fila da Castel Volturno andarono via Ospina, Koulibaly, Fabian Ruiz, Ghoulam, Insigne e Mertens ed entrarono, tra striscioni ironicamente infamanti e trattati tecnico-geografici sulla consistenza calcistica della Georgia, Kim e Kvaratskhelia? E chi si sarebbe spinto, anche nell’estate scorsa, o magari dopo i tre ceffoni di Verona, ad osare di rivedere le stelle. Non è ancora successo e però se dovesse succedere ancora e di nuovo, forse gli esegeti del nulla riuscirebbero a dare un senso, un ruolo e anche una autorità a “quei” dieci “sopravvissuti” alle rivoluzioni del tempo: c’erano il 4 maggio, a Udine, ad abbracciare Spalletti e ci saranno, qualcuno forse zoppicando, a lanciarsi su Antonio Conte.

Non si è mai padroni del proprio destino, o non sempre: il giorno in cui la signora Trippier, chiaramente in incognito, osservò Napoli visitandola per davvero, Giovanni Di Lorenzo non si sarebbe mai potuto spingere a sognare. Poi, conversione a U di Adl, che dinnanzi a certi ingaggi preferisce riflettere, e la vita del capitano è cambiata e può trascinarlo ben oltre le stelle, al fianco della Leggenda, del Dio del calcio, che di scudetti ne ha vinti due e dunque è appena a quattro passi dal “miracolo”. Alex Meret ha messo assieme 208 partite, sta a Napoli da sette anni, e non c’è stata partita per un bel po’ in cui non abbia avvertito il venticello calunnioso della diffidenza: poi finalmente al “Maradona” hanno aperto gli occhi, standosene a spiare dal buco della serratura di una porta inavvicinabile, quella della miglior difesa europea, e ormai non si colgono più stati d’ansia. Uno glielo ha fatto venire Rrahmani, a Como, ma cosa volete che interessi a loro due di quel giorno sul ramo del Lago, se poi le cose dovessero indirizzarsi in un certo modo. E nel festeggiamento difensivo, ci sta, tirerebbero dentro anche Mathias Olivera, tanta roba direbbe il loco Bielsa, un po’ come Conte, che ne è rimasto folgorato guardandoselo da vicino, e coinvolgendo poi Juan Jesus, che con applicazione a 34 anni, riuscirebbe a godersi (e meritatamente) un’altra fetta di celebrità conquistando raschiando il fondo del barile, servendo il Napoli spesso nelle difficoltà per infortuni dei titolari.
Che poi Conte lo aveva detto subito: «Lobotka e Anguissa sono tra le migliori coppie di centrocampisti». E lo aveva spiegato il primo scudetto, cosa fossero assieme e come siano rimasti eguali eppure diversi. Non è stato semplice trovare spazio, non per Raspadori e per Simeone, che se un giorno avevano davanti a sé Kvicka e Osimhen poi si sono imbattuti in Lukaku e Kvicka o Neres. Però, oggi come allora, la loro presenza s’è avvertita e quella di Politano pure, per chilometri fatti, per interpretazioni diverse.
Non solo senatori: quali ex Napoli potrebbero festeggiare
Ma sino a gennaio c’erano pure Kvara e Zerbin, va ricordato, medagliati il 4 giugno del 2023 e nei tabellini di quest’annata che sa egualmente di magìa ognuno per quel che ha potuto. Kvara ci ha messo pure cinque gol, quattro assist e ha già provato l’ebrezza del trionfo, al Parco dei Principi. Parigi varrebbe bene una mossa, nel caso in cui...: arrivare al Maradona, salutare e prendersi ciò che a lui (e a Zerbin, e anche a Folorunsho che però nel 2023 non c’era) spetterebbe”.