header logo
Gaiola, protesta contro l'apertura del raddoppio fognario
Gaiola, protesta contro l'apertura del raddoppio fognario

La notizia tanto temuta da tempo, alla fine, è arrivata: il raddoppio dello scarico fognario a Bagnoli si farà. Una decisione che, confermata dalla Commissione Pniec/PNRR, la giunta Manfredi ha voluto con forza. Una scelta davvero incomprensibile, dato che il piano di recupero per Bagnoli dovrebbe, teoricamente, servire a realizzare in primis una spiaggia fruibile per tutta la città di Napoli. Ma non c'è solo questo: la prima zona a essere minacciata dal raddoppio degli scarichi fognari è l'Area Marina Protetta della Gaiola. Sì, proprio quella Gaiola scrigno di biodiversità e rifugio estivo di tanti napoletani che desiderano godere uno dei pochi tratti di mare puliti della nostra costa.

Infatti, il progetto di  “Adeguamento del collettore Arena S. Antonio ASA e dei relativi scarichi in mare” presente nel PRARU SIN-Bagnoli-Coroglio, prevederà l'apertura di nuovi scarichi di ByPass in mare all'interno della Zona Speciale di Conservazione IT8030041 "Fondali marini di Gaiola e Nisida" della Rete Natura 2000. Una scelta davvero incomprensibile, che ha mobilitato persino il celebre cantautore Liberato, che ha lanciato un appello sul suo profilo Instagram: “Save 'a Gaiola

Gaiola a rischio, il CSI: “Un precedente gravissimo per la città di Napoli e il suo mare”

Ma non è tutto, perché il Centro Studi Interdisciplinare (CSI) Gaiola ONLUS, che gestisce l'Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, che in circa vent'anni ha garantito la tutela e la valorizzazione del sito, lancia l'allarme con un comunicato sulla scelta assurda del Comune di Napoli: “Non è solo una notizia disastrosa per la nostra Città, il nostro mare e la nostra comunità, ma è una notizia disastrosa per il nostro Paese tutto perché rappresenta un precedente gravissimo, dove le prioritarie e fondamentali esigenze di tutela dell'ambiente, della biodiversità e della salute umana, suggellate da norme e vincoli nazionali ed europei, vengono ignorate e calpestate in nome di altre tipologie di interessi...”.

Prosegue il comunicato: “Il PRARU di Bagnoli poteva e doveva essere l'occasione aspettata da tante generazioni di napoletani per risolvere per sempre con interventi strutturali illuminati e lungimiranti le annose problematiche del mare di Napoli e rimediare ai tragici errori del passato. Invece si è scelto di perseverare ciecamente sullo stesso anacronistico tracciato...”.
 


💬 Commenti (1)