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L’allenatore del Napoli
Antonio Conte

Conte-De Laurentiis: atteso il faccia a faccia per il futuro del Napoli

La Gazzetta dello Sport fa il punto sul futuro del Napoli.

Il Napoli vince il suo 4º scudetto
Il Napoli vince il suo 4º scudetto

Conte e De Laurentiis: ora tocca a loro

Faccia a faccia, in una notte di festa. Il destino, si sa, ama giocare con i tempi e le coincidenze, mettendo sullo stesso palco chi, forse, avrebbe voluto più distanza. Allo scoccare della mezzanotte, Aurelio De Laurentiis ha compiuto 76 anni, ritirando lo scudetto che Antonio Conte e il suo Napoli gli hanno regalato, con la felicità negli occhi e un campionato vissuto fino all’ultima goccia. L’abbraccio tra i due sul prato del Maradona è arrivato, ma freddo, quasi trattenuto. Ora sono entrambi a Ischia, stessa isola, stesso hotel, stesso ristorante. Un compleanno che sa di resa dei conti, o perlomeno di confronto necessario.


 

Perché qualcosa si è rotto. Non ora, non ieri, ma mesi fa. La cessione di Kvaratskhelia senza un vero sostituto ha lasciato segni profondi nei rapporti. Non bastano i cori e i fuochi d’artificio a cancellare i malumori covati da febbraio. E se la festa di venerdì è servita a mascherare, il giorno dopo ha già mostrato altre sfumature. De Laurentiis, in pubblico, ha misurato le parole: “Se uno non sta bene in un ambiente, deve cambiare aria”. Come a dire: se Conte vuole andare, la porta è lì. Ma senza sceneggiate, né scontri.


 

La Juventus, intanto, spinge forte. Conte sa cosa significa Torino, cosa rappresenta la maglia bianconera: l’ha indossata da capitano, l’ha guidata da tecnico in uno dei momenti più alti della sua storia recente. Ora potrebbe essere di nuovo lui a guidare la rinascita. E il richiamo è forte. Fortissimo.


 

Eppure Napoli gli è entrata dentro. Antonio lo ha detto, lo ha mostrato, lo ha scritto. Il selfie davanti al murale dello scudetto, con la scritta “Ti ho sognato tutte le notti” e la data del trionfo – 23 maggio 2025 – è un messaggio d’amore vero. Ma anche d’addio. Perché quel giro di campo, quella coppa stretta al petto, avevano un retrogusto malinconico. Come se qualcosa stesse finendo.


 

“Questa è stata la mia impresa più difficile”, ha detto. E proprio per questo, forse, ha bisogno di altro. Di ripartire da zero, o magari, come ha confessato in stagione, “da una pole position”. E allora, se non Napoli, dove? Forse solo dove tutto è iniziato: a casa, a Torino.


 

Napoli, dopo uno scudetto così, potrebbe sentirsi tradita. Ma Conte ha dato tutto. Anche i sogni.


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