Scossa di terremoto a Napoli: trema la terra ai Campi Flegrei

Scossa di terremoto a Napoli: trema la terra ai Campi Flegrei
Alle ore 9.00 del 3 luglio 2025 c’è stata una scossa di terremoto nel cratere degli Astroni, nei Campi Flegrei di magnitudo 2.6.
La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione ivi residente. Non si segnalano danni a persone e/o cose.
I Campi Flegrei: l’area geografica
I Campi Flegrei sono un’area vulcanica situata a ovest di Napoli, in Campania, e rappresentano una delle caldere vulcaniche più affascinanti e complesse del mondo. Il nome deriva dal greco Phlegraios, che significa “ardente”, un riferimento alla intensa attività vulcanica e geotermica che caratterizza la zona fin dall’antichità.

Questa vasta area, che si estende per circa 13 km di diametro, comprende una serie di crateri, vulcani secondari, fumarole, sorgenti termali e fenomeni di bradisismo, ovvero l’innalzamento e l’abbassamento del suolo legato all’attività magmatica sottostante. Tra i siti più noti vi sono la Solfatara di Pozzuoli, il Lago d’Averno, Monte Nuovo e i crateri degli Astroni.
Uno degli aspetti più peculiari dei Campi Flegrei è proprio il bradisismo, che ha avuto effetti storicamente rilevanti. Ad esempio, il Tempio di Serapide a Pozzuoli, un antico mercato romano, mostra ancora oggi i segni delle variazioni del livello del suolo: le colonne presentano fori lasciati da molluschi marini, testimonianza del fatto che l’area è stata più volte sommersa e poi riemersa.
Dal punto di vista geologico, i Campi Flegrei sono considerati una caldera, ovvero un’ampia depressione formatasi a seguito del collasso di una camera magmatica dopo un’enorme eruzione. L’eruzione più catastrofica avvenne circa 39.000 anni fa, nota come eruzione dell’Ignimbrite Campana, che liberò un’enorme quantità di materiale vulcanico, causando cambiamenti climatici in tutto il continente europeo e lasciando una vasta caldera ancora oggi visibile.
Anche se la zona sembra relativamente tranquilla in superficie, l’attività vulcanica è costantemente monitorata. L’Osservatorio Vesuviano, una delle più antiche istituzioni di sorveglianza vulcanica al mondo, tiene sotto controllo i Campi Flegrei, in particolare in tempi recenti, data la crescente attenzione verso un possibile risveglio dell’attività vulcanica. Negli ultimi anni si è osservato un incremento del sollevamento del suolo e una maggiore attività sismica, il che ha portato all’innalzamento del livello di allerta.
Dal punto di vista culturale e storico, i Campi Flegrei sono stati venerati e temuti fin dall’antichità. I Romani li consideravano la porta per gli inferi, specialmente intorno al Lago d’Averno, che secondo la mitologia era l’ingresso all’Oltretomba.
Oggi l’area è un importante sito naturalistico e archeologico, meta di turismo scientifico e culturale, che unisce la bellezza paesaggistica a una delle storie geologiche più affascinanti del pianeta.