Scommesse, Tonali rischia un nuovo processo: i dettagli

L’edizione odierna del Mattino ripercorre tutto ciò che è accaduto per il caso Scommesse soffermandosi in particolare sul caso di Tonali, ex Milan ed ora al Newcastle.
Scommesse, Tonali di nuovo nel polverone
Il caso scommesse nel calcio italiano continua a scuotere il sistema, tra nuove rivelazioni, accuse potenziali e interrogativi morali. Il senatore Pier Ferdinando Casini ha lanciato l’idea: chi ha commesso certi errori, anche se ha pagato, non dovrebbe più vestire la maglia azzurra. Una provocazione che ha trovato sponda nel ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha parlato in modo netto: “La Nazionale deve rappresentare valori tecnici ma anche morali. Buttare la palla dentro non basta, bisogna essere d’esempio”. Per Abodi, chi sbaglia gravemente deve essere escluso a prescindere dalla qualità, perché indossare l’azzurro è un premio, non un diritto.
Tonali rischia un nuovo processo
Nel frattempo, mentre il governo ha già chiesto chiarimenti alla FIGC, la questione si complica. Perché se da un lato Fagioli e Tonali hanno patteggiato e sono già stati squalificati – 7 e 10 mesi di stop più percorsi di recupero – dall’altro emergono nuove carte e dettagli dall’inchiesta milanese. Nel caso di Tonali, in particolare, si parla di chat che proverebbero la sua conoscenza delle scommesse di Alessandro Florenzi su varie partite, tra cui il Siviglia. E questo apre un nuovo fronte, quello dell’omessa denuncia, che potrebbe costargli un ulteriore processo.

Il problema è anche legale: se si agisce di nuovo contro Tonali, si rischia di oltrepassare il principio del ne bis in idem, ovvero non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto. Ma se si decide che la mancata denuncia è un reato a sé, allora serve coerenza: o si toglie la norma dal regolamento, oppure si devono riaprire i fascicoli. Con il rischio di un nuovo terremoto. Florenzi, intanto, rischia una squalifica che potrebbe chiudere la sua carriera.
Il centrocampista del Newcastle, intanto, è un punto fermo per la Nazionale di Spalletti. Escluderlo non sarebbe solo un messaggio etico, ma anche una scelta tecnica dolorosa. Ma cosa conta di più? E cosa dire degli altri nomi che escono dalle carte? Ci sono giocatori come Gatti, Turati, Vlahovic e altri che avrebbero prestato soldi a Fagioli, senza mai chiedere perché. Possibile che nessuno, né alla Juve né altrove, abbia colto segnali?
Fagioli, passato ora alla Fiorentina, ha rotto il silenzio con un post sui social. Chiede rispetto, dopo aver affrontato un percorso duro e pubblico, fatto di vergogna, squalifiche e una lotta aperta contro la ludopatia. “Ho pagato tutto”, scrive, “ora lasciatemi in pace”.
E poi c’è il capitolo più ampio: altri nomi, da Zaniolo a Perin, McKennie, Paredes, Di Maria, Bellanova, Samuele Ricci, Cancellieri, Buonaiuto… Dalle carte risulta che non avrebbero scommesso sul calcio, ma su poker o altri sport. Però ormai la sfiducia serpeggia. Si può davvero credere che tutto fosse pulito?
Ecco il nodo: giustizia, etica, sport. Tutto si mescola. Ma alla fine la vera domanda è una sola: a che prezzo siamo disposti a vincere?