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Il capitano azzurro
Di Lorenzo

Napoli-Cagliari: Di Lorenzo punta ad eguagliare Maradona

Manca sempre meno a Napoli-Cagliari, ultima di campionato. Ne parla Il Mattino.

Napoli-Cagliari: la sfida di Di Lorenzo

A volte la storia si racconta con le parole, altre volte basta un’immagine. Una sola, potente. Quella di Giovanni Di Lorenzo in piedi su una sedia, nell’albergo di Udine, con la fascia da capitano al braccio e gli occhi lucidi, è una di quelle che Napoli non dimenticherà mai. Era la notte dello scudetto 2023, e tra l’euforia dei compagni, Di Lorenzo riuscì a fermare il tempo con una frase semplice, vera: «Nel calcio c’è chi va via e chi resta, ma noi resteremo uniti». Kvaratskhelia e Osimhen sono andati. Lui è rimasto.

Il capitano azzurro
Di Lorenzo


 

È rimasto con quella fascia stretta al braccio, come fosse una promessa fatta alla città. Questa sera potrebbe alzare di nuovo il trofeo al cielo, e lo farebbe con la fierezza silenziosa di chi non ha mai avuto bisogno di urlare per farsi sentire. Nessun eccesso, nessun riflettore cercato: Di Lorenzo è il volto pulito di un calcio che sa ancora parlare con i fatti.


 

E pensare che la scorsa estate era tentato di andare via. Stanco, ferito da una stagione complicata, piena di critiche. Era pronto a fare le valigie. Ma poi è arrivato Conte, e gli ha parlato. Non da allenatore a giocatore, ma da uomo a uomo. Gli ha detto che lo voleva al centro del suo progetto. Che per lui ci sarebbe stato sempre un posto, ovunque giocasse: in una difesa a tre, a quattro, a cinque, non importava. Importava solo che ci fosse lui.


 

Di Lorenzo ha capito che non poteva voltare le spalle a Napoli, a una città che l’ha accolto come un figlio. Ha deciso di restare. E oggi, con la stessa umiltà con cui è salito tutti i gradini della sua carriera — dai campi impolverati delle serie minori, al trionfo europeo, allo scudetto — sarà lì, a correre su e gi


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