Campi Flegrei, Musumeci: "Serviva prudenza prima di costruire"
Il ministro della Protezione civile oggi è intervenuto a proposito dell'emergenza Campi Flegrei

Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci oggi è intervenuto a proposito dell'emergenza Campi Flegrei, a margine del convegno "Verso Sud" organizzato da The European House-Ambrosetti a Sorrento.
L'esponente della compagine governativa ha sottolineato che i comuni flegrei "non hanno da lamentarsi" perché "non hanno mai avuto tanta attenzione da parte del governo centrale", e spiegato la questione relativa alla sua richiesta dello 'stato di emergenza'.
Una richiesta che non deriva da una situazione nel frattempo cambiata rispetto al passato ma che ritiene utile per tranquillizzare la popolazione.
"Lo stato di emergenza - ha evidenziato - non è l'apertura della cassaforte: la cassaforte è già aperta da un anno e mezzo con 530 milioni. Non si erano mai visti nei Campi Flegrei per il bradisismo. Il problema è mettere a terra i fondi, spenderli e, prima di spenderli, bisogna completare le procedure".
"Sul piano dell'emergenza vera e propria non è cambiato nulla - sottolinea infatti l'esponente del governo Meloni ai microfoni di NapoliToday - Siamo in piena attività sismica legata al fenomeno del bradisismo, per fortuna non tutta e non sempre avvertita".

Entrando nel dettaglio della richiesta di 'stato di emergenza', Musumeci spiega: "Lo stato d'emergenza è una mia richiesta che stanno valutando gli organi tecnici ed essenzialmente serve a istituire un quadro derogatorio delle norme vigenti, questo proprio per accelerare le tante attività che sono state messe in campo dal governo in appena un anno e mezzo".
"La richiesta formale si fa dopo che gli organi tecnici avranno valutato la sussistenza delle ragioni per determinare lo stato di emergenza - ha proseguito il ministro - Ma io sono convinto che entro 2 o 3 giorni avremo definito le procedure, e quindi potremo capire se sia il caso di portare la proposta al Consiglio dei Ministri o se invece continuare a lavorare in un quadro ordinario".
"La premura (della richiesta, ndR) obbedisce essenzialmente alla spinta emotiva della piazza, ma sappiamo benissimo che un piano di riqualificazione del costruito e degli edifici danneggiati dalle scosse non può che richiedere alcuni anni di lavoro".
Musumeci sembra non credere nella risoluzione del problema, e infatti sottolinea qualcosa che ha già detto anche in passato: "Bisogna convivere con questa realtà. Anche se dovessimo mettere in sicurezza tutto il territorio dei Campi Flegrei il rischio continuerebbe ad esistere perché siamo su un vulcano attivo, quindi - va avanti - dobbiamo lavorare come governo per far sentire la vigilanza alla gente, per attenuare, per ridurre la esposizione al rischio di tutto quello che si è realizzato in 100, 200, 300 anni su un'area che invece avrebbe dovuto richiedere maggiore attenzione, maggiore prudenza".