Gravina: "Spalletti dopo la gara con la Svizzera stava per dimettersi"
Il prossimo 3 febbraio sono in programma le elezioni del nuovo presidente della FIGC ed arriva una novità importantissima dell'ultim'ora: il presidente uscente Gabriele Gravina ha annunciato la sua ricandidatura al Corriere della Sera dove ha poi rilasciato un'intervista che potrete leggere qui su Napoli Network.
Sul lavoro fatto
Ho contribuito a dare stabilità al sistema devastato dalla pandemia attraverso la distribuzione di 162 milioni di euro alle componenti. Ciò è stato possibile grazie a una buona gestione federale. E poi, aver difeso l’autonomia della FIGC dalle ingerenze: il cambiamento dobbiamo governarlo noi. L'emozione dell'Europeo del 2021? La gioia più grande degli ultimi 18 anni. Ma non solo, sono fiero del lavoro fatto sulle Nazionali giovanili, che ci ha permesso di vincere il premio Burlaz della UEFA. La Spagna lo aveva vinto otto volte, noi mai. Siamo sulla strada giusta"
Sulle cose che non rifarebbe
Potevamo fare meglio in Germania, anche io. Nella preparazione si è generata un po’ di confusione e non siamo stati in grado di dare il giusto supporto a Spalletti. Poi c’è una macchia enorme: i Mondiali. Però i rigori non li tiro io…".
Sul post-Svizzera
Dopo la disfatta ci siamo presi una settimana di tempo per riflettere. Poi ci siamo rivisti anche con Buffon e abbiamo fatto autocritica, ognuno per le proprie competenze
Su Spalletti
Già la sera dell’eliminazione, Spalletti era pronto a rimettere il mandato. È una persona molto seria, lavora sette giorni su sette e lo apprezziamo sempre di più. La sua permanenza sulla panchina azzurra non è mai stata in discussione".
Chi è Gabriele Gravina
Gabriele Gravina è una figura di spicco nel panorama calcistico italiano, noto per la sua lunga carriera come dirigente sportivo e presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Nato il 5 ottobre 1953 a Castellaneta, in provincia di Taranto, Gravina ha maturato una solida esperienza nel mondo dello sport e della gestione aziendale, distinguendosi per le sue capacità organizzative e strategiche.
Dopo una formazione accademica culminata con una laurea in Giurisprudenza, Gravina ha iniziato la sua carriera come imprenditore e manager. Parallelamente, si è avvicinato al calcio ricoprendo incarichi dirigenziali, in particolare come presidente del Castel di Sangro Calcio negli anni '90. Durante il suo mandato, il piccolo club abruzzese ha raggiunto risultati straordinari, tra cui la storica promozione in Serie B nel 1996. Questo successo ha reso Gravina un esempio di leadership visionaria e pragmatica.
Nel 1996, Gravina ha iniziato a ricoprire ruoli di rilievo all’interno della FIGC, diventando un membro del Consiglio Federale. La sua competenza lo ha portato a ricoprire diverse posizioni di prestigio, inclusa la presidenza della Lega Pro (ex Serie C) dal 2015 al 2018. Durante questo periodo, ha introdotto riforme significative volte a migliorare la sostenibilità finanziaria dei club e a promuovere lo sviluppo dei giovani talenti.
Nel 2018, Gravina è stato eletto presidente della FIGC. La sua gestione è stata caratterizzata da un forte impegno per la modernizzazione del calcio italiano, affrontando sfide complesse come la riforma dei campionati, il rilancio del movimento calcistico femminile e la promozione dell’inclusione sociale. Durante il suo mandato, l’Italia ha vissuto momenti di grande successo, come la vittoria del Campionato Europeo di Calcio nel 2021, che ha riportato entusiasmo e prestigio al calcio nazionale.
Gravina è noto per il suo stile di leadership inclusivo e per la capacità di creare dialogo tra i diversi attori del sistema calcistico, tra cui società sportive, istituzioni e tifosi. Con una visione orientata al futuro, continua a lavorare per consolidare il ruolo del calcio italiano sulla scena internazionale, affrontando le sfide legate alla sostenibilità economica e all’innovazione tecnologica