Parma-Napoli, tutto in una notte: al Tardini si decide il destino del campionato

Il conto alla rovescia è finito: questa sera alle 20.45 lo Stadio Tardini sarà il teatro di una sfida che può valere un'intera stagione. Parma-Napoli non è solo una partita: è la partita, la più importante dell’anno per gli uomini di Antonio Conte. Con soli due turni ancora da giocare e un vantaggio di appena un punto sull’Inter, il margine d’errore è praticamente azzerato. In contemporanea, a Milano, andrà in scena Inter-Lazio, altra sfida cruciale che potrebbe riscrivere la classifica in tempo reale. Sarà una serata da vivere col fiato sospeso, una girandola di emozioni tra il Tardini e il Meazza, con il destino dello scudetto appeso a un filo.
Probabili formazioni
PARMA (3-5-2): Suzuki; Delprato, Leoni, Balogh; Hainaut, Ondrejka (Hernani), Keita, Sohm, Valeri; Bonny, Pellegrino. All. Cristian Chivu.
Il Parma di Chivu si affiderà al 3-5-2: davanti a Suzuki, difesa a tre composta da Del Prato, Leoni e con ogni probabilità Balogh, pronto a sostituire lo squalificato Valenti. A centrocampo, da destra a sinistra, agiranno Hainaut, Keita, Sohm, uno tra Ondrejka ed Hernani, e Valeri. In attacco spazio al duo Pellegrino-Bonny, con Man e Djuric pronti a subentrare a gara in corso. Buone notizie per la panchina: sono stati recuperati Estevez e Bernabé.
NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Gilmour, McTominay; Raspadori, Lukaku. All. Antonio Conte.
In conferenza stampa, Antonio Conte ha fornito indicazioni precise in vista del prossimo match. Neres si è ristabilito totalmente, ma non è ancora pronto per partire titolare: si va quindi verso la conferma del tandem offensivo Raspadori-Lukaku. McTominay non è al meglio della condizione, ma dovrebbe comunque essere della partita, stringendo i denti. In difesa, confermato Olivera nel ruolo di centrale, nonostante in settimana siano state fatte alcune valutazioni anche su Rafa Marín, soprattutto per provare a limitare le torri aeree dei padroni di casa.
Verticalità e adattabilità difensiva: il doppio volto del Parma di Chivu
Il Parma di Chivu si distingue per un’organizzazione difensiva attenta, con l’obiettivo di ripartire rapidamente in fase offensiva. La manovra dei ducali si sviluppa principalmente attraverso giocate dirette, spesso innescate dall'ottimo lancio lungo del portiere Suzuki. Il bersaglio privilegiato è Pellegrino, costantemente sollecitato, ma anche Bonny e Djuric vengono coinvolti con regolarità. Questa soluzione viene adottata fin dal calcio d’inizio, con l’intento di costringere subito l’avversario ad abbassarsi e lavorare sulle seconde palle per guadagnare campo e ritmo. Nonostante la propensione per il gioco diretto, il Parma non rinuncia talvolta a costruire dal basso quando se ne presenta l’opportunità. In questi casi, sono i tre centrali difensivi ad incaricarsi dell’impostazione, coadiuvati da un Suzuki sempre coinvolto, spesso anche audace nelle giocate. Il portiere giapponese, infatti, non esita a rischiare passaggi filtranti verso il mediano che si abbassa per ricevere, ruolo ricoperto con frequenza da Keita, oppure verso Bonny. Oltre alle giocate dirette, sono previste anche altre soluzioni di uscita attraverso verticalizzazioni immediate verso i due attaccanti fisici, oppure sviluppi più articolati lungo le corsie laterali. Valeri a sinistra e Hainaut a destra sono due esterni che accompagnano con costanza l’azione offensiva, garantendo ampiezza e spinta. Il primo, soprattutto, assicura una corsa costante ed un sostegno di qualità. Dotato di un piede sinistro educato e preciso, è spesso in grado di mettere al centro palloni invitanti, creando occasioni pericolose per i compagni in area. A dare ulteriore qualità alla manovra troviamo lo svedese Ondrejka, mezzala sinistra-trequartista: tecnico, rapido nello stretto, incisivo in fase di finalizzazione e sempre attivo anche in fase di non possesso. Si distingue inoltre sulle palle inattive, soprattutto sui corner. In mezzo al campo, da evidenziare la fisicità dello svizzero Sohm, spesso capace di strappare palla al piede e rompere le linee avversarie. Il tandem offensivo formato da Bonny e Pellegrino si completa in maniera efficace. Bonny è l’elemento più tecnico del duo, spesso incaricato di legare il gioco tra i reparti e contribuire anche in fase di non possesso. Pellegrino, invece, rappresenta il vero punto di riferimento del reparto avanzato: una classica boa offensiva su cui far salire la squadra. Attaccante di carisma e temperamento, eccelle nel gioco aereo e garantisce presenza costante in area di rigore.
Anche in fase difensiva, il Parma di Chivu si mostra flessibile nelle sue disposizioni, adattandosi ai movimenti dei singoli calciatori. Il sistema base è spesso un classico 5-3-2, con Hainaut e Valeri che si abbassano a completare la linea dei tre centrali. Quando invece gli esterni restano più alti, la squadra si dispone in un 4-4-2. Non mancano poi varianti come il 5-4-1, utilizzato quando Bonny si abbina ai centrocampisti, lasciando Pellegrino come unico riferimento offensivo, o addirittura un 6-3-1, quando Ondrejka si abbassa per supportare Valeri sulla fascia sinistra. La pressione del Parma si nota maggiormente sulla prima fase di costruzione avversaria, quando i due centrocampisti si alzano a supporto dei due attaccanti per cercare di pressare alto e recuperare rapidamente il possesso. Quando invece l’avversario si sposta nella zona di costruzione media, la squadra tende ad abbassarsi e compattarsi, concedendo il possesso palla agli avversari per mantenere ordine e proteggere meglio la propria area.
Lukaku riferimento, Neres arma tattica: Conte prepara la sfida su misura per il Parma

Per il Napoli di Antonio Conte, la partita si giocherà su due livelli paralleli: quello tecnico-tattico e quello mentale. Lo stesso discorso vale per il Parma, ancora impegnato nella lotta salvezza, con la pressione emotiva che si farà sentire da entrambe le parti. Resta da capire quale sarà l’atteggiamento iniziale del Parma, che con ogni probabilità adotterà un approccio attendista, puntando a sfruttare eventuali ripartenze e, come da abitudine, il gioco aereo. Il Napoli dovrà quindi saper gestire al meglio questa tensione, incalanando lo stress negativo nei confronti dei padroni di casa. Per riuscirci sarà fondamentale una prova di forza e determinazione sin dai primi minuti di gioco. La squadra dovrà inoltre saper trarre energia e motivazione dal grande sostegno del pubblico, che domani affollerà in modo straordinario gli spalti del Tardini, diventando una spinta fondamentale nei momenti chiave della partita. Tornando agli aspetti di campo, con la disposizione tattica recente le giocate restano sostanzialmente quelle codificate. Tuttavia, rispetto alla partita contro il Genoa, sarà fondamentale lavorare con maggiore precisione in fase di costruzione, cercando anche soluzioni alternative per evitare di farsi chiudere gli spazi. Il controllo del gioco e la possibilità di stazionare stabilmente nella metà campo avversaria saranno elementi importanti, ma ciò che davvero farà la differenza saranno la pazienza e l’efficacia negli ultimi metri, dove il Napoli dovrà capitalizzare le occasioni create. Lukaku resta il punto di riferimento su cui verticalizzare il gioco; la richiesta di Conte è che il belga lavori spalle alla porta, posizionandosi possibilmente con il corpo davanti all’avversario — che potrebbe essere il giovane Leoni — ma allo stesso tempo sia pronto ad attaccare la profondità quando se ne presenta l’occasione, anche se il Parma concede poco in questo senso. Come spesso accade, le corsie laterali potrebbero rivelarsi armi fondamentali per il Napoli, soprattutto sulla destra, dove l’asse Di Lorenzo–Politano rappresenta una delle soluzioni offensive più collaudate, con il supporto degli inserimenti di Anguissa. Su quel lato difenderanno Valeri e Ondrejka: quest’ultimo, pur molto attivo in fase di non possesso, tende talvolta a rimanere ancorato in posizione più centrale. E' chiaro che si tratta di situazioni che vanno indotte, e sarà quindi compito degli azzurri creare i presupposti per generare superiorità numerica in fascia e sfruttare gli spazi. Sul lato opposto, invece, agirà Hainaut, che dovrà vedersela con Spinazzola e anche Mc Tominay. Il francese non è un terzino di ruolo ma un centrocampista (anche fisico) adattato, che con il passare dei minuti potrebbe calare in termini di intensità e brillantezza negli scatti. In quest’ottica, l’idea di inserire Neres nella ripresa proprio su quel lato potrebbe rivelarsi una mossa vincente: la sua freschezza e capacità nell’uno contro uno potrebbero spaccare la partita e creare superiorità in una zona potenzialmente vulnerabile del Parma. Tra gli aspetti maggiormente curati in settimana ci sono anche le palle inattive, in particolare i corner. Il Parma difende con sette uomini in area e tre leggermente distaccati, adottando una marcatura a zona. Sul primo palo si posizionano Bonny, Pellegrino e Leoni, tre giocatori fisicamente forti, rendendo difficile per il Napoli sviluppare soluzioni efficaci in quella zona. Di conseguenza, una possibile chiave offensiva potrebbe essere il secondo palo, dove solitamente si trovano Valeri e Del Prato, meno efficaci nel gioco aereo. In questo contesto, McTominay può rappresentare un’opzione interessante: pronto a colpire direttamente verso la porta oppure a fare da sponda per favorire l’inserimento di un compagno.
In fase di non possesso, il Napoli dovrà essere particolarmente aggressivo nel pressing, soprattutto quando il Parma cercherà di costruire dal basso. In questi frangenti, sarà fondamentale alzare la pressione sui centrocampisti — Keita in particolare — per impedire loro di ricevere pulito e organizzare la manovra. Un aspetto potenzialmente delicato per il Napoli potrebbe essere rappresentato dai duelli aerei. Olivera, adattato a difensore centrale, potrebbe andare in difficoltà contro la fisicità di giocatori come Bonny, Pellegrino e Djuric, ma anche contro profili strutturati come il giovane Leoni e lo svizzero Sohm. Proprio per questo motivo, durante la settimana si era valutata l’ipotesi di schierare Rafa Marin, ma Conte sembra orientato a puntare su elementi già rodati, che garantiscano affidabilità ed un certo grado di esperienza in campo. Sarà indispensabile, inoltre, offrire una prova a trazione decisamente più offensiva rispetto al recente passato, ma senza perdere di vista l’equilibrio complessivo. Fondamentale, in tal senso, sarà la cura delle marcature preventive durante la fase di possesso, per limitare al minimo i rischi legati alle ripartenze veloci del Parma.