La sconfitta contro la Lazio di Maurizio Sarri, rimediata sabato sera al Maradona, ha fatto brillare la bomba della contestazione in casa Napoli. La frangia di tifo più “scettica” sulla conduzione del mercato estivo ha trovato link utili per connettere le proprie idee catastrofiste, di cui si innamora pazzamente, in una mappa concettuale dalle forti tinte horror.

Difesa sotto attacco

Sul banco degli imputati, oltre la società ovviamente, c’è la difesa. Ad Aurelio De Laurentiis non è stato perdonato aver rimpiazzato Kim, il difensore attualmente più forte al mondo, con un giovane brasiliano senza curriculum schiacciante - come il coreano tra l’altro - e, di conseguenza, non pronto per la Serie A

Questo - che per ora resta un preconcetto: nessuno lo ha mai visto giocare - è il pilastro su cui si fondano le “preoccupazioni” dell’opinione pubblica napoletana e trova ulteriore conforto nel fatto che, ad oggi, Rudi Garcia abbia sempre preferito Juan Jesus come partner di Amir Rrahmani.

A certi livelli - e salvo casi limite o spogliatoi andati a male - un allenatore ha il polso della situazione e, al netto delle dichiarazioni pubbliche, sa bene cosa il gruppo può e cosa non può garantirgli.

Il Napoli non è ancora pronto per Natan

I carichi di lavoro sono stati pesanti. Lo staff ha puntato tutto su prestazioni a lungo raggio e si è scelto di correre qualche rischio iniziale e magari si è messo in conto anche qualche passo falso.

È in questo quadro generale che va letto anche il ritardo sull’inserimento di Natan. In una squadra che è ancora in rodaggio, fisico e tattico, inserire il giovane brasiliano sarebbe stato un vero e proprio suicidio. Pensate se fosse stato in campo nel secondo tempo sabato sera. Le speculazioni che avrebbe dovuto subire il nuovo 3 azzurro, sarebbero state enormi. Ancor più grandi del fardello che già porta: essere stato pagato poco è un brutto segno, dicono gli esperti. Gli stessi che hanno martoriato Lozano perché costato troppo, però. Insomma, è tutta una questione di vil denaro, ma a intermittenza.

Il ponte Juan Jesus

Meglio Juan Jesus, spalle larghe e carriera ormai definita, l’ideale per assorbire i colpi della critica partenopea, che sa essere spietata oltre ogni ragionevole dubbio. Tanto spietata che anche se a sbagliare dovesse essere Anguissa - che si dimentica di scalare su Luis Alberto in occasione del primo vantaggio Lazio, ad esempio - gli occhi saranno sempre puntati sulla difesa. Una vendetta trasversale che dalle nostre parti è tornata a essere di moda dopo un anno di tregua apparente.

Rudi Garcia non è un pollo, come qualcuno si affretta a sentenziare. Sa che il viaggio da Kim a Natan è impervio per una serie di fattori che non riguardano esclusivamente le qualità dell’ex Red Bull e ha deciso la rotta che passa attraverso “il ponte Juan Jesus”.

Diversamente, sabato sera si sarebbe consumata la fine della carriera a Napoli di Natan. Inesorabilmente quanto prematuramente.


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