Andiamo ad analizzare la partita con l’aiuto dei numeri dei protagonisti in campo della sfida del Mapei Stadium tra Sassuolo e Napoli.
Le due formazioni partono a specchio, Dionisi schiera un 433, imprescindibile Erlic nei due centrali di difesa, affiancato da Tressoldi. In mezzo al campo Maxime Lopez con Frattesi e Matheus Henrique a supporto, in avanti pesa l’assenza di Berardi, a sostituirlo il neoacquisto Bajrami, Defrel e Lauriente a completare il tridente offensivo. 433 però che diventa in fase di possesso un 442 con i terzini molto alti, Maxime Lopez ripiega tra i due centrali per impostare l’azione e Bajrami si abbassa come quarto di centrocampo, con un attacco che diventa a 2 con Lauriente largo per l’uno contro uno e Defrel punta centrale. In fase di non possesso 451 per Dionisi, terzini bassi sulla linea dei centrali di difesa, Lauriente e Bajrami si abbassano a supporto dei tre di centrocampo, unica punta il francese Defrel.
Anche il Napoli scende in campo con il 433, formazione tipo per Spalletti, solamente tre i cambi rispetto alla scorsa partita, a sinistra Olivera a far rifiatare Mario Rui, a sedersi in panchina anche Zielinski sostituito da Elmas, in attacco confermati Kvara e Osimhen, cambio a destra con Politano che prende il posto di Lozano. Napoli molto offensivo quando tiene palla, Di Lorenzo si alza con Lobotka che viene incontro per favorire trame di passaggio sicure, come chiesto anche da Spalletti durante il match, Olivera molto alto quasi a fare il secondo trequartista insieme ad Elmas. In attacco esterni molto larghi a raddoppiare gli esterni del Sassuolo, Osimhen più isolato al centro.
In fase difensiva la disposizione tattica non cambia, a cambiare sono le posizioni dei giocatori, molto più stretti gli esterni e soprattutto centrocampo a tre con Politano ad accentrarsi ed Elmas a fare quasi la seconda punta con Kvaratskhelia al fianco di Osimhen.
La partita la fa il Napoli, 60% il possesso palla degli azzurri, di cui il 49% nella metà campo avversaria, 15 le conclusioni (4 in porta), 13 le occasioni da gol con 11 passaggi chiave. Il Sassuolo soprattutto nel primo tempo fa fatica a salire e costruire dal basso, complice il pressing di Osimhen e Lobotka su Maxime Lopez e i due centrali. La squadra di casa infatti nel primo tempo punta tutto sulle ripartenze di Lauriente, 45m l’altezza del baricentro, nella ripresa il Sassuolo si alza e tenta di costruire col Napoli che si allunga fra i reparti (29m la lunghezza media del primo tempo, 34m nel secondo) concedendo più giro palla alla squadra di Dionisi che infatti nella seconda frazione trova il 60% di pericolosità offensiva nelle azioni manovrate. Il Napoli però nonostante il pressing portato dal Sassuolo nella seconda frazione, non si snatura, Kim e Rrahmani continuano a essere gli uomini chiave in impostazione, 224 i palloni toccati dai due, in assoluto i giocatori che ne hanno giocati di più. Rrahmani chiude la sua partita con un assist, 2 passaggi chiave, 8 lanci lunghi (su 13) e il 93% di precisione passaggi, 0 inoltre i dribbling subiti. Anche Kim ha numeri impressionanti da questo punto di vista, il coreano però è prezioso soprattutto nei raddoppi sempre puntuali ed efficaci, giocando sul centro-sinistra più volte ha aiutato Olivera a contenere gli strappi di Frattesi e Bajrami, 100% i duelli aerei vinti, 100% i contrasti vinti, 0 dribbling subiti e 5 salvataggi.
A faticare di più in difesa nel Napoli troviamo Di Lorenzo e Anguissa, entrambi sotto il 50% nei duelli vinti, dato giustificato da un cliente scomodo come Lauriente, il francese è sicuramente il più pericoloso dei suoi chiudendo il match con 4 passaggi chiave, 2 occasioni create e la chance più importante della partita dei neroverdi, con il palo a negare il momentaneo pareggio.
Si aggiornano intanto i numeri della coppia Kvara-Osimhen, ancora in gol entrambi, dopo Spezia e Cremonese. Ancora una volta i due più pericolosi, 22 i tocchi in area (dei 34 complessivi), 5 le occasioni create e due gol che testimoniano tutto il loro talento e la loro esuberanza. 18 i gol in campionato per Osimhen, settima partita consecutiva a segno, primo a riuscirci nella storia del Napoli, altro dato che testimonia il segno che sta lasciando nel nostro campionato è la media gol, inferiore solamente a Cristiano Ronaldo e Ronaldo il fenomeno. Kvara invece sale a 10 gol e 9 assist in campionato, 12 i gol e gli assist in tutte le competizioni.

MVP


Nonostante l’occhio l’abbiano rubato le magie di Kvara e Osimhen, il giocatore che nella doppia fase ha determinato maggiormente è stato Lobotka. Molte volte ci soffermiamo a guardare il lavoro dello slovacco palla al piede, fondamentale anche ieri con il 95% (dato più alto nel Napoli) di precisione, 2 i passaggi chiave e il 100% di lanci lunghi andati a buon fine. Ma la differenza la fanno i continui anticipi e coperture preventive, come se già sapesse dove andrà il pallone prima ancora del portatore di palla avversario, 7 (su 10) i contrasti vinti, 4 possessi persi (dato più basso nel Napoli) e solamente 1 dribbling subito. Imprescindibile ormai per Spalletti, che dopo stagioni anonime lo ha fatto arrivare a livelli in cui forse neanche lui stesso sperava.


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