Il veterano che Conte non rinuncia mai ad avere
Doveva essere una riserva, la penultima scelta dietro a Beukema e Marianucci. Invece, dopo otto gare stagionali, Juan Jesus è già sceso in campo sette volte. Un dato che parla da sé. Antonio Conte lo ha elogiato apertamente dopo la vittoria contro lo Sporting in Champions League: «Abbiamo degli assenti, ma Juan è intramontabile, immortale. Teniamocelo stretto».
Parole sincere, che spiegano l’importanza del brasiliano in un Napoli ancora in costruzione. A 34 anni, Juan non si è mai risparmiato, trasformandosi nel simbolo di continuità di una squadra che gioca ogni tre giorni e che, tra infortuni e rotazioni, ha trovato in lui una certezza.
Conte lo considera un pilastro per affidabilità e mentalità. Lo ha schierato in ogni ruolo possibile della difesa, centrale o braccetto, e il giocatore ha risposto con esperienza e personalità. In estate, i nuovi acquisti avrebbero potuto ridimensionarlo, ma lui ha rilanciato con prestazioni da leader, sempre lucido, mai sopra le righe.
Numeri, equilibrio e leadership silenziosa
Dietro l’apparente tranquillità di Juan Jesus c’è una precisione quasi scientifica. Due contrasti vinti di media a partita, un intercetto costante, 0,2 tiri respinti per gara e un contributo alla costruzione mai visto prima: 73,4 passaggi ogni 90 minuti con il 91% di riuscita.
Conte vuole che il gioco parta dalla retroguardia, e il brasiliano è il primo interprete di questa filosofia. È diventato una sorta di regista arretrato, capace di leggere gli spazi e di dettare i tempi ai compagni.
E poi c’è il lato umano. Juan è un uomo spogliatoio, un collante silenzioso. Quando è scoppiata la mini polemica tra Conte e De Bruyne, è stato lui a stemperare: «Qui siamo persone intelligenti, vogliamo il bene del Napoli». Una frase che riassume la sua maturità e il suo senso di appartenenza.
Il rinnovo e la missione da leader
A fine stagione scorsa, Juan Jesus era senza contratto. Molti pensavano fosse arrivato il momento dell’addio, ma Conte ha insistito per trattenerlo. Nessun cartellino da pagare, ingaggio sostenibile e un bagaglio d’esperienza inestimabile: il Napoli ha fatto la scelta più logica.
Ora è tornato protagonista. Dopo la vittoria firmata Hojlund, ha richiamato un compagno assente nei festeggiamenti: un gesto da leader vero, uno di quelli che Conte ama avere accanto.
Il futuro si scriverà più avanti, ma il presente parla chiaro: Juan Jesus è ancora indispensabile. Perché certi giocatori non invecchiano. Resistono. E diventano immortali.
Fonte: Il Mattino






