Il Napoli è in una inevitabile fase evolutiva, forse nel bel mezzo di quella che nelle aziende si definisce “transformation journey”. Sta diventando grande e deve imparare a gestire le problematiche della maturità.
Attenzione, di strada ne è stata percorsa a iosa, ma lo step che manca è da ricongiungersi ai segni particolari della costanza, alla capacità di gestione continuativa del vertice assoluto.
Non parliamo di pancia piena, nemmeno di altre forme di demotivazione. Piuttosto poniamo l’accento sulla virtù di saper stare sempre sul filo della competizione serrata con altre grandi squadre. Quella cosa che accresce a dismisura ego, mentalità e risultati di conseguenza.
Ricordiamo tutti l’apparentemente inspiegabile débacle della stagione 2023/2024, che è stata figlia proprio di questo “braccino”. L’inizio di quest’anno si è mostrato più promettente, ma non perfetto. Al di là dei risultati, che restano comunque abbastanza soddisfacenti.
Si denotano difficoltà di impostazione tattica, fumosità nel gioco e soprattutto inesperienza nelle rotazioni sensate, ovvero già amalgamate nel contesto. Questo sta generando un’imprevedibilità non sempre positiva, perché la linea scritta è indice di struttura e chiarezza di obiettivi.
Alcuni esempi: va sciolto il nodo Meret-Savic, senza che si intristiscano entrambi; va trovata una collocazione a Lang, magari provando più spesso una fase offensiva con le due ali d’attacco e allora sì, con un Lucca al centro; Lucca appunto, ormai battezzato come “pippa” da gran parte dell’ambiente, senza la controprova di un assetto tattico più adatto ad una vera boa. Questo ed altro per dire che è in corso uno studio del tramite che invoca pazienza, ma certamente consapevolezza del futuro.
Massima fiducia nel mister e nelle sue prospettive. È il primo a doversi reinventare nella doppia competizione (mai affrontata benissimo) e nella possibilità di replica in una piazza diversa da Torino (o Londra). È quindi il primo a dover mettere in discussione il suo atto di fede, quello storico. Aprendosi alle chance da distribuire equamente su tutti e al sostegno delle idee. Senza paura.






