Andrea Marinozzi commenta l’avvio stagionale del Napoli
Andrea Marinozzi, ex giornalista di Sky, ha commentato in un lungo video sul suo canale YouTube l’avvio stagionale del Napoli di Antonio Conte, soffermandosi anche e soprattutto su Kevin De Bruyne.
Andrea Marinozzi: “Prima di entrare nel dettaglio, una piccola parentesi: ho sentito molte critiche rivolte al Napoli di Antonio Conte. Personalmente, non sono d’accordo. È una considerazione soggettiva, certo, ma ciò che la squadra ha mostrato in questo inizio di stagione mi è piaciuto molto. Mi convince la forma che il Napoli ha assunto nella maggior parte delle gare e mi piacciono le idee di gioco con il pallone tra i piedi. Credo che continueranno a piacermi anche con le assenze di alcuni giocatori importanti, come Politano e Lobotka.
Sono valutazioni personali, che contano fino a un certo punto, ma possono assumere più valore se trovano riscontro in un’analisi più approfondita, supportata da dati e immagini. È proprio quello che voglio fare: analizzare la struttura del Napoli in queste prime giornate. La squadra si è disposta con una difesa a quattro, Lobotka davanti alla linea, De Bruyne, McTominay, Anguissa e Politano a dividersi gli spazi, con una punta centrale.
Molti si chiedono perché Conte non inserisca un esterno d’attacco puro, un giocatore capace di saltare l’uomo sulla corsia sinistra. In realtà, quella funzione l’ha interpretata molto bene Spinazzola, tra i migliori in questo inizio di stagione e decisivo, ad esempio, nella gara contro il Genoa. Questa disposizione mi piace, ma può ancora evolversi, soprattutto ora che mancano alcuni titolari.
Mi convince perché migliora aspetti che lo scorso anno non erano così brillanti, in particolare la qualità della prima costruzione dal basso. Nella passata stagione, il Napoli faticava a gestire la pressione alta, riuscendo a trovare soluzioni efficaci solo dopo alcune settimane di lavoro. Quest’anno, invece, la manovra è più fluida e sicura grazie anche all’arrivo di Kevin De Bruyne, che ha alzato il livello tecnico e tattico del centrocampo.
Nella costruzione dell’azione, il Napoli alterna diverse forme. Con il pallone in movimento, spesso si vede il mediano abbassarsi tra i due difensori centrali molto larghi, mentre De Bruyne si posiziona più avanti per offrire una soluzione di passaggio. Le connessioni tra i due sono frequenti e produttive, e consentono alla squadra di portare più uomini nella metà campo avversaria. Di Lorenzo, in particolare, interpreta in modo dinamico e imprevedibile il suo ruolo, muovendosi con efficacia.
La squadra riesce così a gestire il possesso anche contro avversari aggressivi, come si è visto nella partita contro il Manchester City. Prima dell’espulsione di Di Lorenzo, il Napoli aveva mostrato grande lucidità nell’uscire dal pressing, mantenendo una disposizione ordinata e occupando con intelligenza gli spazi offensivi.
Le statistiche confermano queste sensazioni: il Napoli riesce più spesso a portare il pallone negli ultimi metri del campo rispetto alla scorsa stagione, segno di una costruzione più efficace. Anche la qualità delle conclusioni è leggermente migliorata, con tiri meno frequenti ma più pericolosi.
Il contributo di De Bruyne non si limita però alla fase di impostazione. Il belga è straordinario nell’ultimo passaggio, probabilmente uno dei migliori al mondo in questo fondamentale. Le sue imbucate alle spalle della difesa avversaria hanno già cambiato il volto della squadra, permettendo agli attaccanti di ricevere palloni in profondità che lo scorso anno erano rari.
Un altro aspetto interessante riguarda le transizioni. Lo scorso anno, sorprendentemente, il Napoli non aveva mai segnato in contropiede, un dato insolito per una squadra di Conte. Quest’anno, invece, il primo gol in ripartenza è arrivato in Champions League, con un’azione lampo orchestrata da De Bruyne. È un segnale che il Napoli può migliorare anche in questo tipo di situazioni.
In generale, la squadra passa più tempo nell’ultimo terzo di campo rispetto al passato, segno di un dominio territoriale più costante.
Quanto a McTominay, molti hanno sostenuto che la presenza di De Bruyne lo penalizzi, ma in realtà la sua posizione in campo è pressoché identica a quella dello scorso anno. Continua a occupare la zona di centro-sinistra e ad arrivare in area con la stessa frequenza. I numeri mostrano che tira con la stessa regolarità, anche se la qualità delle conclusioni è leggermente calata. Probabilmente, l’assenza di Lukaku, che lo scorso anno gli aveva fornito molte sponde utili, incide sul suo rendimento.
Nel complesso, McTominay sta disputando una stagione in linea con la sua media di carriera. L’anno scorso aveva vissuto un periodo straordinario, andando ben oltre le sue medie realizzative. È quindi normale aspettarsi un rendimento più equilibrato, pur restando su buoni livelli.
In sintesi, il Napoli di Conte mostra una struttura di gioco più solida, una costruzione dal basso più pulita e una maggiore qualità nelle connessioni tra i reparti. De Bruyne ha portato intelligenza, visione e precisione, permettendo alla squadra di crescere sia nella gestione del possesso che nella pericolosità offensiva. Le opinioni personali, come la mia, trovano dunque conferma nei fatti: questo Napoli è migliorato, e lo ha fatto nel modo più importante possibile, attraverso il gioco”.







