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Pizza napoletana: storia, impasto autentico e migliori pizzerie a Napoli

Armando Coppola di Armando Coppola
5 Settembre 2025
in Cucina e Food
Tempo di Lettura: 6 min
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Napoli, una foto scattata al Pizza Village 2017.

Napoli, una foto scattata al Pizza Village 2017.

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Pizza napoletana dalla A alla Z: in questa guida ripercorriamo la storia del simbolo di Napoli, spieghiamo in modo chiaro il disciplinare STG e le regole AVPN, ti diamo la ricetta dell’impasto autentico passo-passo e una selezione delle migliori pizzerie a Napoli con consigli su prenotazioni e tempi.

Così saprai riconoscerla, replicarla a casa e scegliere dove gustarla al meglio in città.

Indice

  • Cos’è la pizza napoletana e perché è unica
  • Storia della pizza napoletana
  • Disciplinare STG e AVPN: le regole da conoscere
  • Impasto autentico della pizza napoletana: ricetta e tecnica
  • Le migliori pizzerie a Napoli nel 2025
  • Prenotazioni: come muoversi senza stress
  • Condimenti “classici” AVPN: Margherita & Marinara
  • Glossario rapido
  • FAQ sulla pizza napoletana
  • Itinerario breve: 1 giorno di pizze a Napoli
  • Conclusioni

Cos’è la pizza napoletana e perché è unica

La pizza napoletana è un disco di pasta con cornicione morbido e leggermente alveolato, centro sottile e piegabile “a libretto”. Il disciplinare STG dell’UE ne definisce l’identikit nel piatto: diametro massimo circa 35 cm, spessore centrale ~0,4 cm (±10%), cornicione 1–2 cm, consistenza soffice ed elastica.

L’AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana tutela nel mondo la Vera Pizza Napoletana (VPN) con un marchio collettivo e un proprio disciplinare che codifica ingredienti, tecnica e cottura tradizionali.

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Storia della pizza napoletana

Tra Settecento e Ottocento, focacce condite e “pizze” diventano cibo popolare di strada. La narrazione più famosa collega la Margherita (pomodoro, mozzarella, basilico) al 1889 e a Raffaele Esposito: un mito affascinante, accompagnato da studi storici prudenti.

Nel Novecento la pizza napoletana conquista l’Italia e il mondo, restando ancorata a forni a legna, maturazioni lente e maestria artigiana. Nel Duemila arrivano i riconoscimenti formali (STG) e le tutele associative (AVPN).

Una pizza napoletana contemporanea, precisamente una margherita.
Una pizza napoletana contemporanea, precisamente una margherita.

Disciplinare STG e AVPN: le regole da conoscere

  • STG (UE): descrive com’è la pizza napoletana nel piatto (dimensioni, spessori, consistenza, caratteristiche sensoriali), a prescindere dal luogo di produzione.
  • AVPN: spiega come si fa la pizza “verace”: impasto senza grassi né zuccheri, farine idonee (W 250–320, P/L 0,5–0,7), idratazione tipica 55–62%, maturazione 12–24 ore, stesura manuale (no matterello), condimenti essenziali e cottura in forno a legna a ~430–485 °C per 60–90 secondi.

In breve: lo STG tutela l’identità del prodotto finito; l’AVPN custodisce la manualità che porta a quel risultato.

Impasto autentico della pizza napoletana: ricetta e tecnica

Ingredienti (per ~6–8 pizze da 240–280 g)

  • Acqua: 1 litro (16–22 °C)
  • Sale marino: 40–60 g
  • Lievito di birra fresco: 0,1–3 g (modula su temperatura/tempi). Alternativa: secco in rapporto 1:3 rispetto al fresco; lievito madre <10% della farina
  • Farina 00 (o 0 idonea): 1,6–1,8 kg; valori consigliati W 250–320, P/L 0,50–0,70, assorbimento 55–62%
  • Nessun grasso o zucchero nell’impasto

Nota: idratazione totale ~55–62%.

Pizza napoletana fatta a casa.
Pizza napoletana fatta a casa.

Procedimento passo-passo

  1. Impasto diretto: in vasca versa tutta l’acqua (16–22 °C), sciogli sale e poi lievito. Avvia l’impastatrice e aggiungi la farina a pioggia fino a massa omogenea (~10′), poi lavora ancora (max 20′). Obiettivo: impasto liscio, umido e plastico.
  2. Punto di pasta: temperatura finale impasto ~23–25 °C.
  3. Prima fermentazione: riposo coperto fino a lieve rigonfiamento.
  4. Staglio: porziona a 200–280 g in base al diametro (22–35 cm); chiudi bene le palline.
  5. Maturazione: 12–24 ore totali, idealmente a 18–20 °C e U.R. 60–70%. Aumenta estensibilità e digeribilità.
  6. Stesura: solo a mano, dal centro verso l’esterno; conserva un cornicione regolare.
  7. Condimento: pomodoro, fiordilatte o bufala DOP ben scolata, basilico, olio EVO.
  8. Cottura: forno a legna, platea ~380–430 °C, volta ~485 °C; 60–90 secondi con rotazioni.

Cottura in forno di casa (adattamento)

  • Pietra refrattaria o lastra d’acciaio nel ripiano alto; preriscalda alla massima temperatura per 45–60 minuti
  • Cuoci 2–3 minuti su pietra/acciaio e termina 60–90 secondi con grill
  • Usa poca farina/semola in stesura per evitare residui bruciati

Errori comuni (e soluzioni)

  • Pasta che “ritira”: maturazione/idratazione insufficienti → allunga i tempi e usa farina con W adeguato
  • Cornicione secco: forno poco energico o tempi troppo lunghi → preriscaldo più lungo e cottura più breve
  • Sapore piatto: sale basso o fermentazione compressa → rispetta 40–60 g/L e 12–24 ore
  • Macchie bruciate: eccesso di farina sul banco → spolvero minimo e pala pulita

Le migliori pizzerie a Napoli nel 2025

Accanto alle storiche, una nuova generazione ha elevato impasti, topping e servizio. Tra le più celebrate spiccano Diego Vitagliano Pizzeria (ricerca su impasti e abbinamenti), 50 Kalò di Ciro Salvo (impasto “di seta” e Margherita da manuale), La Notizia di Enzo Coccia (pioniera dell’approccio “gourmet”), Bro. (creatività contemporanea) e Palazzo Petrucci Pizzeria (materia prima e vista).

Top Napoli da mettere in lista

  • Diego Vitagliano Pizzeria — impasti curati, cotture precise, topping d’autore; molto richiesta: prenota o arriva presto
  • 50 Kalò – Ciro Salvo — grande scuola di impasto e lievitazioni; fritti impeccabili, Margherita iconica
  • La Notizia — ingredienti stagionali, ambiente accogliente, equilibrio tra tradizione e creatività
  • Bro. — lettura contemporanea senza snaturare l’anima napoletana
  • Palazzo Petrucci Pizzeria — esecuzione precisa, vista suggestiva, materia prima di rango

Le “storiche” imperdibili

  • L’Antica Pizzeria Da Michele (Forcella) — icona dal 1870, carta ridotta a Margherita e Marinara, sistema di ticket
  • Starita a Materdei — dal 1901, fritti d’autore, grande costanza su classiche e stagionali
  • Gino Sorbillo – Via dei Tribunali — sede storica nel “decumano della pizza”; porzioni generose e forte affluenza
La sede storica de L'Antica Pizzeria da Michele a Napoli.
La sede storica de L’Antica Pizzeria da Michele a Napoli.

Prenotazioni: come muoversi senza stress

  • Verifica canali: alcune accettano prenotazioni (online/telefono), altre gestiscono fila fisica o ticket/QR; le storiche spesso non prenotano
  • Fasce orarie “furbe”: arriva poco prima dell’apertura o in seconda serata
  • Gruppi e famiglie: preferisci locali con più sale/sedi e segnala intolleranze in anticipo
  • Alta stagione: prenota con anticipo dove possibile e prepara una lista B a 5–10 minuti a piedi

Condimenti “classici” AVPN: Margherita & Marinara

  • Margherita: pomodoro (San Marzano o equivalente di qualità), fiordilatte o bufala DOP ben scolata, basilico, olio EVO
  • Marinara: pomodoro, aglio, origano, olio EVO (senza formaggio)

Equilibrio tra acidità del pomodoro, grassezza del latticino (quando presente) e profumo di basilico/origano: la firma inconfondibile della pizza napoletana.

Glossario rapido

  • STG: Specialità Tradizionale Garantita UE; definisce l’identità del prodotto finito
  • AVPN / VPN: Associazione Verace Pizza Napoletana / Vera Pizza Napoletana; marchio e regole produttive
  • Cornicione: bordo esterno soffice e alveolato (1–2 cm nello standard STG)
  • Ruota di carro: pizza ampia e sottile al centro, spesso oltre il piatto
  • Canotto: interpretazione moderna con cornicione più alto e alveolato

FAQ sulla pizza napoletana

Quale farina usare?

Una 00 (o 0 idonea) con W 250–320 e P/L 0,5–0,7, adatta a 12–24 ore di maturazione e idratazione 55–62%.

Quanto lievito serve davvero?

In genere 0,1–3 g di lievito di birra fresco per litro d’acqua, modulando su temperatura e tempi.

Si possono usare zucchero o olio nell’impasto?

No: nella logica AVPN l’impasto tradizionale è acqua, farina, sale, lievito.

Qual è la temperatura ideale di cottura?

Forno a legna con platea ~380–430 °C e volta ~485 °C per 60–90 secondi. In casa: massima temperatura, pietra/acciaio e grill finale.

Itinerario breve: 1 giorno di pizze a Napoli

  • Pranzo: 50 Kalò — Margherita “di seta” e fritti
  • Merenda: passeggiata e cuoppo nei Quartieri Spagnoli
  • Cena: Diego Vitagliano Pizzeria — una classica + una creativa da dividere
  • Dopocena: babà in pasticceria e foto sotto i portici

Alternativa iconica: sostituisci uno stop con Da Michele (possibile attesa con ticket).

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Conclusioni

La pizza napoletana è prodotto, tecnica e cultura. Lo STG ne fissa l’identità; l’AVPN custodisce gesti e tempi: impasto essenziale, maturazione, stesura a mano, forno a legna. Con ingredienti semplici ma eccellenti e rispetto di temperature e tempi, Napoli resta la bussola della “vera” napoletana.

Armando Coppola

Armando Coppola

Fondatore napolinetwork.com. Content Creator, podcaster e speaker radiofonico. Appassionato di Cinema, Musica e Videogiochi.

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